Dieci mesi di “direttiva Gabrielli” hanno impoverito il territorio di alcune delle sue manifestazioni pubbliche, danneggiando soprattutto eventi medio-piccoli; questa volta è toccato alla Festa di Primavera al Parco della Polveriera
Mesi di preparazione, diverse associazioni locali coinvolte, decine di volontari impiegati nell’organizzazione e una data già fissata e pubblicizzata.
Si sarebbe dovuta svolgere il 25 marzo la quarta edizione della Festa di Primavera organizzata al Parco della Polveriera sul Lago San Michele di Ivrea da diversi enti e associazioni.
Il Circolo Legambiente Dora Baltea, il Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Torino, la Fagiolata del Rione di San Lorenzo, Poldo Buono da Matti, Gessetti Colorati e Serra Morena sono state le principali realtà associative dell’organizzazione dell’evento che sarebbe dovuto culminare con il patrocinio del Comune d’Ivrea, all’ultimo minuto negato a causa dell’ormai celebre direttiva nazionale sulla sicurezza definita come “circolare Gabrielli”. «Molto lavoro è stato fatto» precisa Roberto Danieli, referente per conto dei volontari delle associazioni, tramite un comunicato, «ma purtroppo una normativa nazionale ha ulteriormente complicato gli aspetti formali rendendo cosi difficile l’ottenimento dell’autorizzazione necessaria al regolare svolgimento della manifestazione».
Tutto annullato, quindi. Le associazioni hanno provato fino all’ultimo minuto a procurarsi l’indispensabile per osservare le direttive della circolare sulla sicurezza. «Abbiamo anche provato a fare una colletta tra i vari promotori, ma non ci siamo riusciti» precisa Marilisa Schellino di Legambiente, che prontamente aggiunge: «devo dire che è stato molto frustrante non ricevere un supporto adeguato dal Comune d’Ivrea su quest’aspetto. Ci siamo sentiti abbandonati dalle istituzioni».
In particolar modo ciò che le associazioni denunciano è la mancanza di una procedura semplificata che, sul versante sicurezza, possa venire incontro ad eventi di medie o piccole dimensioni, ovvero quelli che più hanno sofferto l’emanazione della direttiva Gabrielli: «la mancanza a livello locale di un iter autorizzativo semplificato ha prodotto l’annullamento di tanti appuntamenti pubblici che arricchivano i nostri fine settimana; la Festa di Primavera ci auguriamo sia l’ultimo a finire in questa situazione» conclude Danieli.
Nemmeno un’innocua festa all’aperto, in riva al lago San Michele e in mezzo alla natura è stata risparmiata. Non è il primo e c’è da temere che non sarà l’ultimo evento a piegarsi di fronte alla direttiva che fin ora sembra abbia prodotto più malcontento sociale e senso d’impotenza che non un’effettiva sicurezza. Come scriveva Francesco Curzio nell’articolo sul Carnevale d’Ivrea: «è necessaria la presenza di tanti poliziotti/finanzieri/carabinieri per le strade? Io a Carnevale se vedo poliziotti armati in ogni via non mi sento più sicuro, mi sento in un posto che evidentemente è pericoloso. Che festa è?». Paradossalmente, nel momento in cui non ci sono manifestazioni pubbliche si è arrivati al grado “sicurezza pubblica 100%”: la reificazione del detto “prevenire è meglio che curare”.
Di fronte a quest’utimo episodio l’esasperazione comincia a farsi strada tra volontari, osservatori e cittadini. Si sarebbe quasi tentati di esercitare un po’ di disobbedienza civile, non fosse altro che la responsabilità sulla salute e l’incolumità delle persone è una questione seria. La soluzione, in realtà, sarebbe alla portata di tutti ed è menzionata anche nel comunicato: «Le associazioni attive nella cogestione e valorizzazione del Parco della Polveriera sono da subito disponibili ad un tavolo di confronto con l’Amministrazione di Ivrea, per individuare procedure semplificate e meno onerose per tutti gli eventi già previsti e sottoscritti annualmente nel Patto per la Polveriera».
A fronte di questa “perversione” della direttiva (che avrebbe voluto ottenere ben altri risultati rispetto quelli fin ora raccolti) le associazioni chiedono che il Comune d’Ivrea si organizzi per venire incontro a questo tipo di eventi in quanto sarà anche vero che le amministrazioni locali non hanno responsabilità giuridica sulla “circolare Gabrielli” e che hanno “le mani legate”, ma non per questo motivo possono permettersi di restare a guardare mentre lentamente vengono erose le iniziative culturali e sociali eporediesi.
Andrea Bertolino