Queste elezioni politiche restituiscono un’immagine del territorio eporediese che guarda a destra, in particolar modo alla Lega, per quanto non sia particolarmente attiva sul territorio. Il “centro urbano” (Ivrea e Cascinette) rimane, per un soffio, a maggioranza centro-sinistra.
Qualche infografica dell’Eporediese per leggere meglio questi dati.
In questi giorni sono circolate molte infografiche sulla situazione politica italiana dopo il voto del 4 marzo che ha visto il M5S diventare primo partito con il 32,7% dei voti, la coalizione di centro-destra raggiungere il 37% (con la Lega che, grazie a 4 milioni di voti in più balza dal 4% delle elezioni del 2013 al 17,4%, superando in tal modo Forza Italia che si ferma a un 14%) e la coalizione di centro-sinistra scendere al 22,85% (con il voto al Partito Democratico che crolla ben al di sotto delle previsioni fermandosi al 18,7%).
Risultati prevedibili per quanto riguarda le tendenze, sorprendenti per le dimensioni. A guardare le mappe per regioni dell’Italia che circolano in questi giorni sulle principali testate giornalistiche italiane non ci sono dubbi: il centro-nord ha preferito la coalizione di centro-destra, mentre il centro-sud il M5S. Quasi del tutto sparito, in questa tornata elettorale, il centro-sinistra a guida PD e risultati deludenti anche per Liberi e Uguali e Potere al Popolo!.
Fatte le dovute eccezioni, anche l’Eporediese conferma la tendenza nazionale restituendo un’immagine generale del territorio con prevalenza del centro-destra, grazie all’exploit della Lega che supera praticamente in tutti i Comuni Forza Italia.
Il dato locale più significativo per dimensioni e più interessante è quello di Ivrea. La coalizione di centro-sinistra rimane per un soffio in testa (per uno 0,46% in più rispetto al centro-destra), nonostante la drastica riduzione di elettori del Partito Democratico. Nelle ultime elezioni per la Camera (2013) il PD era stato sostenuto da 4.566 elettori, mentre oggi raccoglie 3.407 voti che, pur volendo sommare i 157 voti espressi solo per la candidata uninominale Bonomo, indica un calo di oltre un migliaio di voti. È facile ipotizzare come una parte di questi siano andati alla lista +Europa che, con 762 voti (equivalente al 5,88%), si attesta, a livello percentuale, ben oltre il dato nazionale (2,5%).
Sorprendente, per una città come Ivrea, l’alto numero di votanti “leghisti”, soprattutto se si tiene in considerazione che la Lega (nel 2013 ancora “Nord” e padana) a Ivrea non è mai stata particolarmente presente, né a livello politico né sociale: dal 2013 a oggi passa da 465 voti a 2.326, mentre Forza Italia passa da 2.237 voti a 1.410 e cresce Fratelli d’Italia (da 202 a 509 voti).
Al loro esordio LeU e Potere al Popolo! segnano risultati positivi rispetto al dato nazionale: 752 voti alla lista capeggiata da Grasso e 317 a quella rappresentata da Viola Carofalo.
La vera, inedita, novità riguarda invece il M5S. Contrariamente al dato nazionale, a Ivrea perde oltre 300 voti scendendo dai 3.456 voti del 2013 a 3.150 del 4 marzo (sommando ai 3.064 voti della lista gli 86 espressi solo per la candidata uninominale).
Come tutti i dati, questi numeri possono essere soggetti a diverse interpretazioni, ma è del tutto verosimile che buona parte dei “transfughi” PD siano confluiti su +Europa e in minima parte su LeU (SEL nel 2013 raccoglieva già 635 voti). Sulla Lega è probabile che siano confluiti voti che nel 2013 erano stati di Forza Italia e di Scelta Civica (la formazione di centro guidata da Monti nel 2013).
Di più difficile lettura è il dato in controtendenza del Movimento 5 Stelle: capire le intenzioni degli elettori di una formazione che si definisce post-ideologica rischia di diventare una sterile speculazione, ma a parte l’astensione (salita al 25%, nel 2013 era stata del 23%), si può immaginare che una fetta di voti sia confluita nelle uniche formazioni con trend positivi “significativi”: Lega o LeU (meno probabile verso +Europa, vista l’origine euroscettica dell’elettore pentastellato).
Anche nell’Eporediese si registra un aumento di Comuni a maggioranza centro-destra, così come si può facilmente notare da un rapido confronto delle mappe qui sotto riportate tra le elezioni del 2013 e quelle del 2018: il blu rappresenta una maggioranza di voti centro-destra, il rosso per il centro-sinistra e il giallo per il M5S.
Mappa delle elezioni politiche del 2013 in riferimento all’Eporediese * (fare click sulla mappa per poter navigare)
Mappa delle elezioni politiche del 2018 in riferimento all’Eporediese * (fare click sulla mappa per poter navigare)
L’elemento che salta subito all’occhio è la drastica riduzione dei Comuni con il centro-sinistra in testa. Solo Ivrea e Cascinette d’Ivrea mantengono una continuità con il passato. Fanno eccezione Strambino (dove il primo posto passa dai 5 Stelle al centro-destra) e Rueglio (dal centro sinistra al M5S). Da rilevare anche l’alta percentuale di voti a Casapound nel comune di Traversella (34 voti, pari al 20,98% del totale dei voti del comune).
Il dato vero da sottolineare, anche a livello territoriale, continua ad essere quello della Lega, in quanto nella maggior parte dei Comuni evidenziati nella mappa la formazione di Salvini eguaglia e in molti casi supera per numero di voti sia Forza Italia, che il Partito Democratico che il M5S.
La scelta del voto nazionale non sempre corrisponde alle intenzioni locali: nelle elezioni comunali e amministrative entrano in gioco esperienze dirette, affinità personali, candidati validi al di là della formazione d’appartenenza e contingenze particolari, ma queste elezioni nazionali restituiscono un’immagine chiara della tendenza di questo territorio. La vera sfida sarà capire se e come la Lega riuscirà, localmente, a tradurre questo risultato elettorale e, soprattutto, come deciderà di muoversi il centro-sinistra e la sinistra per recuperare un’emorragia di voti senza precedenti, pienamente in linea con la tendenza europea.
Andrea Bertolino
*Nota metodologica delle mappe (per aprire i contenuti cliccare sulle mappe):
– I voti e le percentuali dei singoli partiti e movimenti non includono il voto espresso solo per il candidato uninominale, le coalizioni sì.
– Non si sono tenuti in conderazione i valori al di sotto dell’1%.
– Per ogni singola città o paese si apre una legenda: le prime 3 percentuali sono riferite al voto complessivo del centro-sinistra, centro-destra o M5S (e sono considerati anche i voti espressi solamente per i candidati uninominali)