Martedì 20 febbraio 2018 ore 15.00, 17.10, 19.20, 21.30
Mercoledì 21 febbraio 2018 ore 15.30, 18.00
Titolo originale Victoria and Abdul / regìa Stephen Frears /soggetto dal libro Victoria & Abdul: The True Story Of The Queen’s Closest Confidant di Shrabani Basu / sceneggiatura Lee Hall / fotografia Danny Cohen / musica Thomas Newman/ Montaggio Melanie Anne Oliver/ scenografia Alan MacDonald /costumi Consolata Boyle /interpreti Judi Dench, Ali Fazal, Eddie Izzard, Adeel Akhtar, Tim Pigott-Smith, Olivia Williams, Fenella Woolgar, Paul Higgins, Robin Soans, Julian Wadham, Simon Callow, Michael Gambon, Jonathan Harden, Penny Ryder, Sophie Trott / produzione Working Title Films, Cross Street Films, BBC Films / origine Gran Bretagna, USA 2016 / distribuzione Universal Pictures International Italy / durata 1 h e 52’
Nel 1887 il giovane segretario Abdul Karim parte dall’India per donare alla regina Vittoria una medaglia in occasione dei festeggiamenti per il Giubileo d’oro, ma inaspettatamente entra nelle grazie dell’anziana sovrana. Una sorprendente storia vera che suscitò scandalo a corte.
(…) un mélo per signore, gradevole, innocuo, spiritoso, scritto meravigliosamente da Lee Hall, diretto da Stephen Frears, regista di Buckingham Palace autore di The Queen: duello di regine, dame, ipocrisie regali. L’imbolsita dal trucco Judi («M» di 007) fa da mattatrice con la sua mutazione psicosomatica, lo sguardo ferocemente tenero di Vittoria (…). Perfetta,
sontuosa macchina di scene e costumi in stile Downton Abbey, il film gioca su un pezzettino segreto di storia postuma, come l’amicizia della stessa regina (e stessa Dench) con lo stalliere scozzese (La mia regina). Frears non tenta di attraccare
i fatti al presente, certo tiene per l’indiano, che alla fine piange la sua longeva queen, pronto al sorriso per scelta ma alla reverenza per dovere.
(Maurizio Porro)
Tentativo da parte del maestro inglese Stephen Frears di fondere la satira agrodolce sulla monarchia alla The Queen (suo grande successo del 2006) con l’eterna formula della strana coppia da lui visitata con brio nel recente passato grazie a Philomena (2013). Prima parte perfetta: la ridicola ritualità della corte viene rotta dallo sguardo galeotto di Abdul nei confronti della Regina. Seconda parte più debole con eccessiva enfasi sul ritratto di una donna ribelle, senza approfondire
la figura ambigua del misterioso Abdul. Era solo un fan dell’imperialismo inglese o un truffatore? Non è il miglior Frears di sempre, ma ce ne fossero di film così.
(Francesco Alò)
Con la presente straordinaria Queen Victoria, Judi Dench è (…) alla sua ennesima monarca britannica e forse, alla sua migliore. È soprattutto la sua sensibilità attoriale a fornire il cosiddetto valore aggiunto a un’opera del filone ‘classico’ (e regale) nella bivalente filmografia di Stephen Frears. In una patina impeccabile, il regista di Leicester racconta i fatti realmente accaduti – ma assai poco noti – attorno all’amicizia fra l’ormai anziana e malinconica regina Vittoria e un giovane indiano. (…) Verità o forzatura romanzata che dir si voglia, resta la scelta non felicissima di Frears di utilizzare
una confezione troppo elegante a svantaggio di approcci più coraggiosi di cui lo sappiamo capace.
(Anna Maria Pasetti)