Lettera aperta alle cittadine e ai cittadini di Ivrea e al Consiglio Comunale
Il 22 giugno 1946 Palmiro Togliatti, ministro di Grazia e Giustizia firma l’amnistia grazie alla quale dalle carceri di tutta Italia escono collaborazionisti, spie, picchiatori comuni, torturatori di ebrei e partigiani e grandi criminali del regime. Lo racconta Andrea Casazza, giornalista del Secolo XIX e scrittore, nel suo libro, “La beffa dei vinti”, editore il melangolo.
Tutti i processi che in fretta e furia le Corti d’Assise mettono in piedi dal primo giugno del ’45 al 26 febbraio del ’48, dando all’Italia l’illusione di ripristinare uno stato di diritto, non servono a nulla perché l’amnistia del ’46 in poco più di un paio d’anni invaliderà i processi in corso e aprirà per sempre le celle di chi è stato giudicato colpevole.
Se abbiamo cominciato così presto a perdere la memoria, quando la Resistenza era ancora viva nei nostri cuori, quando era quasi “il giorno prima”, allora non possiamo stupirci che oggi, a più di settant’anni, succedano episodi come quello di Macerata.
Si chiama Luca Traini, è italiano, candidato in passato con la Lega Nord, vicino a Forza Nuova e a Casa Pound e ha sparato contro sei persone di origine africana. Quando lo hanno catturato ha fatto il saluto romano.
E’ così difficile definire quello di Luca Traini un atto terroristico? Di matrice fascista?
Prima di lui ad agosto dell’anno scorso a Charlottesville, negli Stati Uniti, un terrorista bianco si è lanciato con l’auto contro manifestanti antifascisti, uccidendo una ragazza e ferendone altri.
Nel 2011 a Firenze tre ragazzi senegalesi vengono uccisi (uno ferito è in sedia a rotelle) da un attivista di CasaPound.
A Fermo un nigeriano viene ammazzato con un pugno da un simpatizzante di estrema destra per aver difeso la compagna dai suoi insulti razzisti.
E’ iniziata la caccia al negro?
Nel frattempo sulle tastiere della migliore Italia ci si spella le dita per dichiarare che questo è soltanto l’inizio e che la colpa è di chi apre le porte all’invasione e queste infamie e questi infami hanno un rappresentante politico in Matteo Salvini, la cui campagna elettorale “è” fondamentalmente odio e ignoranza e la cui compagna di partito, Cristina Bertuletti, sindaca di un comune in provincia di Varese può tranquillamente pubblicare un post in cui invita, nel giorno della memoria, “ricordatevi di andarlo a pijare…”.
E allora non possiamo stupirci che il nostro paese e non solo questo sia pieno di organizzazioni neofasciste e neonaziste che fanno carta straccia della XII Disposizione della nostra Costituzione che vieta la “riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista” e delle leggi Scelba e Mancino che puniscono (o dovrebbero farlo) ogni forma di fascismo e razzismo.
E dovremmo, partiti, movimenti, insegnanti, singoli lavorare soprattutto sul piano sociale e culturale, far capire che il nemico non è il migrante, chi ha la pelle di un colore diverso, il più povero, il più disperato come i fascisti, e non solo loro, vogliono far credere.
Tocca mettere su un altro CLN (Comitato di Liberazione Nazionale) con una sola discriminante: l’antifascismo.
Vorremmo sentire il consiglio comunale di Ivrea commentare i fatti di Macerata e ribadire che questa è una città antifascista.
Se non ora, quando?
Antifasciste e antifascisti canavesani (primi firmatari)
Simonetta Valenti, Cadigia Perini, Francesco Curzio, Lisa Gino, Francesco Zaccagnini, Giovanna Mazza, Gitana Scozzari, Valeria Musto, Dolly Giva, Silvia Trabalza, Andrea Montagnini, Rosanna Barzan, Agata Marazzina, Corrado De Lise, Giorgia Potenza, Teresa Pipino, Giorgio Ceradelli, Marilena Micottis, Melissa Scagnolari, Olivia Realis Luc, Lorenzo Zaccagnini, Gabriella Fornero, Federico Caserio, Eliana Daghetti, Gabriele Fornero, Eugenio Tradardi, Nella Ramella, Lino Colosimo, Lara Barbara, Cristina Capello, Stefano Bertolino, Luisa Fornero, Pinuccia Zaccagnini, Chiara Bassi, Chiara Tinuzzo, Sara Furlan, Enrico Bandiera, Ciro Lubrano Lavadera, Nicola Giglio, Maria Assunta Capello, Marita Ceretto, Elena Mezzano, Gabriele Stefanelli, Fabrizio Stefanelli, Davide Stefanelli, Mauro Massaia, Chiara Jonghi, Francesca Zara, Andrea Bertolino, Gloria Gindri, Valeria Viletto, Milli Penna, Giampaolo Zaramella, Maria Yolanda Roffino, Cristina Bona, Andrea Gaudino
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