Il governo del Jobs Act non poteva che chiudere la porta in faccia alle centinaia di lavoratori di Agile ex Eutelia, vittime di una bancarotta fraudolenta attuata sotto il naso del Mise, che da gennaio non percepiranno alcun reddito.
Dopo la manifestazione nazionale del 17 luglio scorso, i lavoratori e le lavoratrici Agile ex Eutelia sono tornati a Roma altre quattro volte, con tutti i costi e i disagi che comporta muoversi da tutt’Italia per la capitale, ma la posta in gioco era alta: il prolungamento degli ammortizzatori sociali nella speranza che gli accordi che avrebbero dovuto aprire delle prospettive occupazionale venissero finalmente rispettati.
L’ultimo incontro al Ministero del lavoro c’è stato l’11 dicembre dove erano presenti due direttori generali e il capo di gabinetto dott. Caso. I lavoratori hanno incassato la disponibilità del ministero a ragionare su possibili proroghe dopo l’approvazione di un emendamento per formalizzare l’operazione e definire lo stanziamento dei fondi necessari.
Ieri è arrivata invece la doccia gelata: la Commissione Bilancio della Camera dei Deputati ha bocciato l’emendamento che avrebbe garantito ammortizzatori sociali per Agile anche nel 2018.
Dura la reazione dei sindacati dei metalmeccanici che parla di “abbandono dei lavoratori”. Di seguito il comunicato sindacale unitario.
COMUNICATO SINDACALE FIM FIOM UILM NAZIONALI
AGILE EX EUTELIA: IL GOVERNO ABBANDONA I LAVORATORI
Ieri in Commissione Bilancio della Camera dei Deputati, si è consumato un vero e proprio dietro front nei confronti dei lavoratori, con la bocciatura dell’emendamento sulla proroga degli ammortizzatori sociali per i lavoratori. Un emendamento frutto anche della lotta portata avanti dalle lavoratrici e dai lavoratori di Agile ex Eutelia.
Dopo aver ottenuto la riapertura del tavolo al Ministero dello Sviluppo Economico e dopo gli incontri fatti sia con la Vice-Ministro Bellanova che con il Ministero del Lavoro, era chiaro ed evidente ai rappresentanti istituzionali che l’allungamento degli ammortizzatori sociali era un elemento fondamentale per non lasciare i lavoratori senza reddito mentre le parti avrebbero discusso per trovare una soluzione.
L’emendamento serviva inoltre a recuperare il tempo perso dal Ministero dello Sviluppo Economico che, per circa due anni e malgrado si fosse molto vicini a trovare una soluzione sostenibile per i lavoratori, inspiegabilmente ha deciso che la vertenza era risolta e di interrompere il confronto.
Con la bocciatura quindi si conferma la volontà del Governo di non rispondere alle richieste dei lavoratori in un momento in cui la condizione generale del paese è disperata e si cerca di nasconderla con la complicità di una parte dei media e degli interessi forti che, guarda caso invece ottengono ingenti risorse.
Una politica di governo che da anni continua a dare risorse a chi ha già molto, togliendo a chi è sull’orlo della disperazione.
Per quanto ci riguarda non finisce qui, continueremo a lottare e a sostenere le lavoratrici e i lavoratori affinché si arrivi ad una chiusura positiva della vertenza.
Roma, 21 dicembre 2017
a cura di Cadigia Perini