Vodafone non fa un solo passo indietro, e i lavoratori continuano la loro lotta: dopo lo sciopero con presidi a Roma del 20 giugno, lunedì 3 luglio saranno davanti al Palazzo della Regione in Piazza Castello a Torino, con un presidio con conferenza stampa.
Il comunicato della rappresentanza dei lavoratori Cobas di Ivrea
PRESIDIO E CONFERENZA STAMPA DIPENDENTI VODAFONE IVREA
LUNEDI’ 3 LUGLIO 2017 dalle 9.30 alle 13.00 si svolgerà di fronte alla sede della Regione Piemonte in Piazza Castello a Torino, un presidio di lavoratori Vodafone della sede di Ivrea contro il trasferimento collettivo di 19 lavoratrici e lavoratori dalla sede di Ivrea alla sede di Milano a partire dal prossimo 10 luglio.
ALLE ORE 11.00, nel corso del presidio verrà effettuata una CONFERENZA STAMPA nella quale i rappresentanti sindacali Cobas, le lavoratrici e i lavoratori auspicano di potervi raccontare i termini di questa azione a nostro giudizio discriminatoria, che potrebbe ripetersi in altre sedi dell’Azienda.
Parteciperanno alla conferenza stampa l’Onorevole GIORGIO AIRAUDO (Sinistra Italiana), i Consiglieri Regionali FRANCESCA FREDIANI (M5S) e MARCO GRIMALDI (SEL), il Segretario provinciale di Rifondazione Comunista EZIO LOCATELLI.
Si tratta a nostro giudizio di trasferimenti discriminatori e ritorsivi che sono l’ultimo capitolo, in ordine di tempo, di una vicenda che dal 2007 ad oggi ha visto il colosso multinazionale delle TLC accanirsi contro un folto gruppo di lavoratori di varie sedi italiane che sono stati, in rigoroso ordine cronologico:
1. CEDUTI illegalmente
2. REINTEGRATI per ordine della magistratura con condanna di Vodafone in Cassazione per Cessione di Ramo d’Azienda illegittima
3. LICENZIATI illegalmente
4. REINTEGRATI con nuovo ordine della magistratura e con condanna di Vodafone in Cassazione per licenziamenti discriminatori e ritorsivi
5. DISTACCATI e isolati da tutto il resto dei dipendenti Vodafone
6. TRASFERITI
Siamo di fronte a una multinazionale che da 10 anni tenta con ogni mezzo di eludere le Leggi italiane.
Sono sempre più numerosi tra questi lavoratori i casi di riconoscimento della malattia professionale per disagio psicologico che questo calvario di ritorsioni ha causato e continua a causare.
Chi sono i 19 lavoratori ceduti?
4 lavoratrici con prescrizioni mediche che ne sanciscono l’inidoneità, talvolta solo parziale, alla risposta telefonica;
15 lavoratrici e lavoratori reintegrati a marzo 2016 sulla scorta di una sentenza della magistratura nella causa promossa contro la cessione di ramo di impresa operata da Vodafone nel 2007, tutti tesserati all’organizzazione sindacale Cobas del lavoro Privato, tra cui due rappresentati sindacali eletti lo scorso anno.
E’ stato annunciato che questo è l’inizio di altri trasferimenti che verranno.
Verso Milano confluiranno reintegrati e persone con problemi di salute da tutte le sedi del centro nord Italia; verso analogo polo da creare nell’Italia centro-meridionale, confluiranno reintegrati e persone con problemi di salute da tutte le sedi del centro-sud.
Si prospetta quindi uno scenario a nostro parere apocalittico con lavoratrici e lavoratori che migrano da una regione all’altra di Italia verso due centri costituiti ad hoc per accogliere unicamente coloro che presentano queste due determinate caratteristiche.
Per fare cosa?
Per svolgere attività che possono essere svolte da qualunque luogo, che potrebbero essere remotizzate ovunque, come dimostra il fatto che negli ultimi dieci anni esse sono state cedute a un’azienda esterna che le ha fatte eseguire in contemporanea sia nelle sue sedi in Italia sia nelle sue sedi estere, senza che ci fosse alcun bisogno di una vicinanza fisica tra i dipendenti.
Valeria Viletto
Rsu Cobas Vodafone Ivrea
Esecutivo Provinciale Cobas del Lavoro Privato