Presentata la stagione del Teatro Giacosa di Ivrea

Partenza il 3 ottobre con Arturo Brachetti in un cartellone con molta musica e poco coraggio

Arturo Brachetti

Martedì 23 settembre Laura Curino, direttrice del Teatro Giacosa di Ivrea, ha presentato, con la consueta verve e importanti ospiti, la nuova stagione 2025-26 del Teatro.
Non cambia la struttura di fondo, due abbonamenti distinti di 8 o 6 spettacoli e ben 17 fuori abbonamento, oltre ai cinque “fuori le mura” a San Giorgio, Colleretto Giacosa e Bollengo.
Come anteprima della stagione salirà sul palco del Giacosa il 3 e 4 ottobre Arturo Brachetti, non nel consueto, per lui, spettacolo di trasformismo ma nel nuovo Tadaa! Storie di Varietà, racconti e ricordi dal mondo del Varietà, come ha raccontato con gran divertimento al pubblico lo stesso Brachetti.

Mario Perrotta

Nel settore prosa, che ormai non è più la parte predominante del cartellone, troviamo attori molto noti come Massimo Ghini, Galatea Ranzi, Giuseppe Zeno, Leo Gassmann (nipote del grande Vittorio), Raul Bova, Alessandro Benvenuti, Marina Missironi, Cesare Bocci, Claudio Casadio e la stessa Laura Curino nella Meravigliosa lezione di Rachel Carson.
Dall’impostazione commedia si staccano Ottavia Piccolo con Matteotti, anatomia di un fascismo, Mario Perrotta (chi l’ha visto a Ivreaestate in Italiani cincali non se lo dimentica) con Nel blu, dedicato a Domenico Modugno, Lodo Guenzi (già voce dello Stato sociale ma attore a tutto tondo) nel testo di Fo e Rame Morte accidentale di un anarchico e i due spettacoli classificati “cabaret”: Filippo Caccamo con il nuovo Fuori di tela e Sabina Guzzanti con Liberidì liberidà.
Categoria a parte per Olimpicamente, diretto da Sergio Ferrentino, che, come ci ha ormai abituato, trasforma il palco in uno studio radiofonico e gli spettatori, rigorosamente dotati di cuffie, ascoltatori dal vivo di ciò che si agita nella mente dei campioni olimpici.
Poi ci sono gli incontri/esibizioni con l’illusionista Luca Bono, il giornalista Beppe Severgnini, il direttore del Museo Egizio Christian Greco e con i volti della cronaca nera televisiva Gianluigi Nuzzi e Roberta Bruzzone.
Il settore musica occupa ben otto serate tra cui Gospel, colonne sonore di Hans Zimmer, un omaggio a Lucio Battisti e uno a Fabrizio De Andrè.
La danza, prima della tre giorni di giugno A Ivrea, si danza, vedrà in scena ad aprile la MMContemporary Dance Company di Reggio Emilia.
Tutto il programma sul sito del Contato.

Tutto bene quindi? Non proprio. Dopo la presentazione un senso di spaesamento chiede di essere indagato ed effettivamente le due ore passate nel teatro sembrano calate da un altra epoca, un altro mondo, dove sedersi a godere una commedia divertente è piacevole e normale, quasi un sogno. Forse però è solo un rifugio.
Ma il mondo fuori esiste ed è inutile ripetere che il Teatro è un luogo di incontro, un centro di cultura e uno specchio della comunità se poi tutta l’enorme discussione su cosa sta diventando questo mondo e su come raddrizzarlo resta fuori dai radar della programmazione e della conduzione. Nella stagione artisti e spettacoli interessanti ce ne sono ma bisogna cercarli con il lanternino, naturalmente con giudizio personale.
Certo il Teatro è anche intrattenimento e nessuno lo contesta ma 35 titoli in cartellone permettono anche di inserire compagnie giovani, artisti coraggiosi e con ottime produzioni, in grado di indagare anche le realtà terribili di oggi e aiutarci a comprenderle.
Altra cosa difficile ma indispensabile sarebbe anche trovare nuove modalità di interloquire con la città, con i ragazzi e tutte le persone che a teatro non ci vengono.
Se non entra aria fresca la stagione del Giacosa, che comunque è di buon livello, rischia di scivolare verso l’indifferenza o l’irrilevanza culturale, un brutto colpo per tutti noi che amiamo il teatro e ne rivendichiamo la necessità.

Francesco Curzio