Energia nucleare: il bisogno e il non detto: il convegno del 23 e 24 maggio al Centro Sereno Regis di Torino
A partire dalle ore 14 di venerdì 23 maggio 2025 e fino alla sera di sabato 24, si terrà, presso la sala Poli del Centro Studi Sereno Regis in via Garibaldi 13 a Torino, un evento a ingresso libero e gratuito dal titolo A Nuclear Journey: cinema e parole sull’atomo di guerra e di pace, che prevede il convegno Energia nucleare: il bisogno e il non detto curato dal Centro Studi Sereno Regis e una rassegna cinematografica nata dalla collaborazione tra il festival di corti per la pace Give Peace A Screen con altri due storici festival del panorama torinese: Cinemambiente e Seeyousound.
L’evento si svolgerà anche con l’appoggio dell’Associazione Museo Nazionale del Cinema, Pro Natura Torino, Osservatorio dei cittadini sul nucleare, Vision of Sustainability e Volerelaluna.
Bisogno di energia
Da tempo si riflette sul crescente interesse sviluppatosi intorno al tema dell’energia nucleare. La crisi climatica in atto, la sensazione diffusa di preoccupazione per la necessaria riduzione dell’utilizzo di fonti fossili per soddisfare i crescenti bisogni di energia, le iniziative prese a livello istituzionale a sostegno della produzione energetica da fonte nucleare, sembrano rendere ragionevole e praticabile la prospettiva di superare i dubbi e le incertezze che avevano accompagnato per decenni l’opzione nucleare. In Italia – nonostante l’esito di due referendum che avevano sottolineato la contrarietà dei cittadini verso questa forma di produzione energetica – il governo ha aperto la strada a un possibile impegno istituzionale per il nucleare.
Visioni contrapposte
Si sono moltiplicate di recente le occasioni di dibattito, soprattutto tra scienziati e politici, sui rischi e benefici del ritorno all’uso dell’atomo per fronteggiare la crisi energetica conseguente alla crisi climatica, che spesso si sono risolti in schieramenti contrapposti tra chi sostiene la necessità dell’energia nucleare e chi propende per lo sviluppo delle fonti rinnovabili. C’è chi ritiene che la costruzione di nuovi reattori nucleari – per quanto richieda tempi lunghi – sia la via più adeguata a soddisfare i bisogni crescenti delle moderne ed energivore tecnologie. Altri invece presentano i vantaggi delle fonti rinnovabili, scommettendo sulla capacità di gestire in modo efficace la molteplicità di fonti decentrate sul territorio.
Oltre all’aspetto tecnologico
Le scelte energetiche condizionano la struttura e l’organizzazione sociale di un Paese, ne plasmano le regole, ne modificano le relazioni; hanno conseguenze sulla gestione ambientale del territorio, sulle relazioni di potere. Ridurre – come spesso è successo – le discussioni sulle scelte energetiche a una competizione tra tecnologie ha lasciato molte persone insoddisfatte. Soprattutto molti giovani che, privi di conoscenze sufficientemente approfondite per potersi esprimere, spesso hanno rinunciato a entrare nel merito del problema, a cercare di capire, a partecipare attivamente ai processi decisionali.
Un approccio riflessivo
È perciò venuta l’idea di proporre un Convegno, in cui il tema del nucleare non sia proposto (come talvolta succede) come un confronto tra schieramenti pro o contro l’installazione di centrali nucleari o di pannelli fotovoltaici, ma offra la possibilità per il pubblico di partecipare alle riflessioni di studiose e studiosi che affrontano il tema da prospettive diverse, inter- e trans-disciplinari: storiche, economiche, biologiche, sociali… A questo Convegno parteciperanno alcune persone che sono impegnate in ambiti diversi, che possono offrire un’occasione di dialogo, e per favorire scambi di idee, porsi domande, ascoltare richieste di chiarimenti da parte del pubblico.
Movimenti e leggi contro le armi nucleari
Il pubblico fin dai primi anni dopo il bombardamento delle città di Hiroshima e Nagasaki ha espresso con forza la sua contrarietà all’uso di ordigni nucleari: grandi manifestazioni di dissenso si sono svolte per decenni in molti paesi, e nel tempo sono stati approvati trattati e leggi allo scopo di mettere al bando queste armi, in grado di provocare distruzioni di massa. Il trattato per la messa al bando delle armi nucleari (TPAN), è il primo trattato internazionale legalmente vincolante per la completa proibizione delle armi nucleari, rendendole illegali, in un percorso verso la loro completa eliminazione. È stato adottato da una conferenza delle Nazioni Unite il 7 luglio 2017; è entrato in vigore il 22 gennaio 2021. Esso proibisce specificamente l’uso, lo sviluppo, i test, la produzione, la produzione, la fabbricazione, l’acquisizione, il possesso, il possesso, l’immagazzinamento, il trasferimento, la ricezione, la minaccia di usare, lo stazionamento, l’installazione o il dispiegamento di armi nucleari.
La costruzione di armi nucleari fa parte della stessa filiera con cui si fornisce energia per uso civile. La produzione di energia attraverso i reattori nucleari fornisce contemporaneamente il materiale utili per la produzione bellica: solo fermando l’intera filiera di può arrivare al disarmo totale.
Una parola non detta: radioattività
Mentre la letteratura scientifica focalizza l’attenzione sugli aspetti tecnici dell’energia nucleare, gli elementi di rischio e le potenzialità, le applicazioni ad uso bellico, ecc., in altri ambiti di studio da alcuni anni si è iniziato a riflettere su altri aspetti, e a testimoniare il vissuto di tanti soggetti la cui vita è stata – ed è tuttora, o sarà – segnata da una caratteristica dell’energia nucleare poco ‘nominata’ dagli esperti: la radioattività. La ‘comparsa’ della radioattività prodotta dall’uomo ha segnato una discontinuità nella storia non solo dell’umanità, ma del nostro pianeta, modificando il senso della storia, la geografia dell’abitabilità, le relazioni di potere tra gli stati, il ruolo dell’epidemiologia, le risposte dell’ambiente, la visione del futuro…
‘Atomi per la pace’ è il titolo di un famoso discorso tenuto l’8 dicembre 1953 all’Assemblea generale delle Nazioni Unite dal presidente degli Stati Uniti Dwight D. Eisenhower sull’uso pacifico dell’energia. Più volte riproposto in varie sedi, non teneva conto di conoscenze (allora in parte segrete e in parte non ancora acquisite) relative agli effetti medici e ambientali dell’esposizione a irraggiamenti radioattivi. L’invisibilità di tali radiazioni, e le conseguenze dei loro effetti, spesso ritardate nel tempo, hanno consentito non solo di aumentare il livello di radioattività della Terra, ma anche di rendere difficili e/o inefficaci molte iniziative di protezione delle popolazioni umane e degli ecosistemi.
La decisione di rimettere in funzione centrali nucleari ormai inattive, e/o di costruire nuovi impianti, richiede preliminarmente una presa di coscienza e un’assunzione di responsabilità da parte non solo degli esperti e dei decisori pubblici e privati, ma anche dei cittadini, che spesso non hanno maturato le conoscenze di base sulla produzione di energia elettrica da fonte nucleare, né le implicazioni di questa scelta sul piano economico, sui risvolti sociali, sulla salute umana, sugli impatti ambientali…
Attenzione ai giovani
I temi affrontati nel Convegno sono poco presenti nel dibattito pubblico, né si affrontano nei programmi scolastici, ancora ancorati a un approccio analitico e mono-disciplinare alle problematiche complesse. Per facilitare l’interazione con il pubblico in occasione di queste giornate dedicate al NUCLEARE, saranno proposti al pubblico alcuni pannelli che riassumono i temi presentati nei film, collegandoli alle conversazioni con gli ospiti invitati. Se risulteranno funzionali ed efficaci, i pannelli potranno essere perfezionati ed estesi, fino a diventare un valido supporto educativo che il CSSR potrà proporre successivamente in vari contesti pubblici e scolastici.