Martedì 25 febbraio il Consiglio Comunale in carcere

Un osservatorio sulla situazione nella struttura carceraria, tra l’ancora incompleta applicazione della legge penitenziaria in vigore, che ha compiuto 50 anni, e le manie securitarie del Governo, che sembra andare in direzione opposta

Martedì 25 febbraio il Consiglio Comunale di Ivrea si svolgerà all’interno del carcere cittadino, rispettando il proposito della cadenza annuale datosi dalla maggioranza, facendo quindi seguito al primo svoltosi nel dicembre 2023. L’obiettivo è quello di ascoltare i problemi esistenti all’interno della struttura per verificare anche quale contributo può dare il Comune e le realtà esterne tutte, per un loro miglioramento.
Questa la convocazione: Il Consiglio Comunale si terrà presso la Casa Circondariale di Ivrea il giorno 25 febbraio 2025 alle ore 16:30, con il seguente ordine del giorno: “Progetti, problematiche e futuro relativi alla vita delle persone private della libertà e di tutto il personale della Casa Circondariale di Ivrea. Mozione e atti collegati”.
La data coincide con un periodo non tranquillo della Casa (termine quanto meno fuorviante) sita in corso Vercelli, turbata da diverse inchieste riguardanti le violenze su detenuti avvenute dal 2016, la morte per malattia non curata del detenuto Andrea Pagani nel gennaio 2024, la chiusura forzata del giornale La Fenice, le difficoltà nell’attività dell’Ass. Volontari Penitenziari anche per la pubblicazione del giornale L’Alba, per non parlare del sovraffollamento delle persone detenute e della permanente mancanza di un Comandante degli agenti di Polizia Penitenziaria.
Nei giorni scorsi una delegazione di Antigone, l’associazione che in tutta Italia si occupa di monitorare la situazione nelle carceri italiane, ha visitato la struttura eporediese e le prime constatazioni purtroppo non sono diverse da quanto emerso in passato e la nuova Direzione, nominata più di un anno fa, non sembra dar segnali di miglioramento.
Dal post della pagina facebook di Antigone:
 Martedì abbiamo visitato la casa circondariale di Ivrea, un edificio che presenta i problemi delle strutture costruite negli anni ’70, che necessita dunque di continui interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria che sono in corso.
Permane il problema del sovraffollamento (268 persone presenti a fronte di una capienza regolamentare di 195 posti) unitamente alla cronica carenza di personale dell’area sicurezza, dell’area pedagogica e di mediatori linguistico culturali: a fronte di 1/3 della popolazione detenuta straniera, vi è una sola mediatrice linguistica che parla inglese e francese.
Una situazione particolarmente problematica è la tutela e garanzia del diritto alla salute per la popolazione ristretta. Critica è la situazione dell’assistenza infermieristica (con problemi organizzativi e di competenza del personale infermieristico dipendente da una cooperativa in convenzione con l’ASL territorialmente competente). In istituto è presente una guardia medica H24 con medici dipendenti di una cooperativa convenzionata con l’ASL e carenza di specialisti. Il problema maggiore è rappresentato dall’assistenza psichiatrica che dovrebbe essere garantita 26 ore settimanali, ma di fatto ne copre circa 10.

La precedente relazione, relativa a dicembre 2023 era già molto esplicativa delle carenze dell’istituto e anche molto precisa in termini numerici e qualitativi. In campo sanitario per esempio si evidenzia la presenza di 89 detenuti tossicodipendenti (1/3 del totale), 33 con problemi psichiatrici gravi, 174 fanno regolarmente uso di sedativi e 80 di antipsicotici. Esiste una sezione per tossicodipendenti o un reparto per persone con infermità psichica? No.

F.C.