La guerra continua ma non ci possiamo rassegnare
Rischiamo l’autodistruzione! Per questo, domenica 21 maggio abbiamo sfilato per la pace da Perugia ad Assisi. “Anche da Ivrea siamo andati in quattro a portare il messaggio della città e del Canavese che con perseveranza settimanalmente eleva l’appello di pace e disarmo.” (Livio Obert). Costruiamo assieme un mondo più umano.
Il mostro della guerra continua a divorare vite umane in tante parti del mondo e, dall’Ucraina, ci minaccia sempre più da vicino.
Lo “schema della guerra” in cui siamo stato trascinati sta diventando un incubo. Per questo, ancora una volta, chiediamo alla “buona politica di raccogliere l’invito di Papa Francesco e di fare tutto quanto in suo potere per ottenere l’immediato CESSATE IL FUOCO.
La guerra è la madre di tutti i crimini, cancella la vita, distrugge tutto quello che intere generazioni hanno costruito, devasta ciò che la natura ha generato. Per questo l’Italia ripudia la guerra.
Per questo è nata l’Unione Europea. Per questo sono state create le Nazioni Unite. Grazie a queste conquiste, abbiamo potuto crescere in pace.
Non permettiamo che tutto questo venga cancellato! La continuazione della guerra e l’assurda pretesa di vincerla con le armi si stanno anche mangiando i soldi che servono per prenderci cura di noi tutti e del nostro pianeta, per fermare il cambiamento climatico e accelerare la conversione ecologica, per affrontare e soccorrere le vittime delle guerre e delle catastrofi ambientali, per liberare gli impoveriti dalla schiavitù della miseria, per creare nuovo lavoro dignitoso, per ridurre le disuguaglianze e i conflitti che generano. Fermiamo questa follia!
Con il semplice gesto del camminare assieme, segno di solidarietà e vicinanza alla povera gente in fuga dal terrore e dalla miseria, noi possiamo rompere lo “schema della guerra”, dare voce alle vittime di tutte queste sofferenze, denunciare le mostruosità che si susseguono e i pericoli enormi che incombono, difendere i valori e le carte fondamentali su cui sono cresciuti il nostro benessere e le nostre istituzioni democratiche, lottare per l’attuazione della nostra Costituzione e del Diritto Internazionale dei Diritti Umani, rinnovare i nostri legami di solidarietà e fratellanza universale, dare un corpo nuovo alla domanda di cambiamento, trasformare il futuro.