La manifestazione della CGIL a Roma sabato 8 ottobre
A un anno dall’assalto squadrista alla sede nazionale di Corso Italia, la Cgil torna in piazza a Roma per una grande manifestazione dal titolo: “Italia, Europa, ascoltate il lavoro“. Il corteo partito da piazza della Repubblica, si è snodato per le strade del centro storico di Roma per poi giungere in piazza del Popolo.
“Non siamo qui contro qualcuno ma perché venga ascoltato il lavoro”, ha detto il segretario generale Maurizio Landini nel corso del suo intervento, spiegando che l’obiettivo è “riformare il Paese per rimettere al centro il lavoro, i diritti e la giustizia sociale“.
“Non abbiamo bisogno di uomini soli al comando – ha aggiunto Landini – Abbiamo già pagato pesantemente in questi anni, sia per quelli che dicevano di essere di destra che di sinistra e poi facevano le stesse politiche. Bisogna trovare tutti insieme le soluzioni. In questi anni i governi e le opposizioni non hanno ascoltato le lavoratrici e i lavoratori, con scelte che sono andate nella direzione opposta. La condizione è peggiorata“.
La testimonianza di uno dei partecipanti
Sabato una delegazione del Direttivo del Comitato provinciale ANPI Biella composta da Chiara Ognibene, Andrea Cenedese e da chi vi scrive ha partecipato alla manifestazione indetta a Roma dalla CGIL nell’anniversario dell’assalto alla propria sede.
Presenti diversi Iscritti ed Iscritte ANPI del territorio. La Camera del Lavoro di Biella ha organizzato il viaggio gratuito (di cui non la ringrazierò mai abbastanza) con un pullman fino a Milano e proseguimento su Treni Italo e Frecciarossa. In appena 17,30 ore, dal disco rosso del sole che si è infuocato nel cielo sopra Novara, alla pioggerella che ci ha accolti da Milano in su al ritorno, siamo andati e tornati. Anche se molti di noi “non hanno più la schiena di una volta” è stato un buon allenamento per le prossime presenze in piazza che saranno necessarie da qui in avanti.
Portare i nostri zaini ed i nostri corpi a riempire gli spazi vuoti della sinistra, combattere il senso di sconfitta dopo l’esito elettorale, scrollarsi di dosso la pigrizia “tanto non serve a niente“, non delegare ad altri, ad altre, ma confrontarsi e lottare con loro per risolvere i tanti problemi, condividere un viaggio e sentirsi “uno dei nostri”: ecco, per tutto questo vale ancora e sempre la pena di esserci.
Ora e sempre, per una Resistenza di noi, partigiani (notate le minuscole) del bene comune, dei diritti, della pace. Ho esagerato? Lasciatemelo pensare, questa notte del ritorno. Grazie a tutti ed a tutte.
Luciano Guala