Abbiamo raccolto un commento a caldo di una volontaria dello sportello “Alzati Eva” della Casa delle Donne di Ivrea sull’Odg della Lega sulle “molestie sessuali collettive“ appena approvato in consiglio comunale a Ivrea. Non mancheranno ulteriori interventi dalla Casa per parlare di cosa davvero si dovrebbe fare per contrastare ogni tipo di violenza contro le donne.
Mi lascia sgomenta e perplessa il tipo di sensibilizzazione che il comune di Ivrea intende mettere in campo in merito al fenomeno delle violenze sessuali di gruppo.
Inserire volutamente nel testo le parole ”giovani immigrati, prevalentemente nord africani” e “molestie sessuali di massa da parte di giovani di origine nordafricana e mediorientale” quale aiuto può dare alle giovani donne?
Qual è il messaggio? Ragazze state attente, state in guardia, non uscite da sole e soprattutto guardatevi dai giovani ragazzi di origine nordafricana e mediorientale?
E come si riconoscono i buoni dai cattivi? Forse allora è meglio evitarli tutti.
Creare un ulteriore terreno in cui seminare diffidenza porterà a eliminare o attutire il problema?
E quali programmi di intervento si possono ipotizzare in parrocchie, scuole, consultori e ambulatori? [come chiede l’odg, ndr] Si è pensato a corsi per ragazze per accrescere l’autostima, per affrontare problematiche femminili, corsi che favoriscano l’integrazione tra giovani di diverse nazionalità o ad altri tipi di intervento inclusivo?
Dal tono di questa lettera purtroppo non traspare nulla di tutto ciò.
E quando si parla di sollecitazioni a moschee, centri culturali e associazioni islamiche per la loro collaborazione è difficile aprire un dialogo con chi definisce a priori, genericamente e volutamente parte di loro “branchi di giovani immigrati, prevalentemente nordafricani“. Le parole hanno un peso, lasciamo che la giustizia faccia il suo corso, punisca chi è stato denunciato, senza seminare ulteriore odio e divisione perché proprio non se ne sente il bisogno.
Gli stupri di gruppo avvengono in tutta Italia, e i responsabili sono cittadini italiani. Solo un paio di episodi:
- 11 settembre 2020 in provincia di Matera 8 ragazzi dai 19 ai 26 anni (italiani) hanno stuprato 2 minorenni
- Aprile 2020 a Latina un altro stupro di gruppo su una ragazzina di 12 anni
Potrei continuare a scrivere altri fatti ma preferisco fermarmi qui. La violenza è condannabile, chiunque la compia.
La sensibilizzazione va fatta verso tutti e additare un gruppo o un etnia in particolare come se fossero gli unici da perseguire è un atteggiamento che divide, non coinvolge e non costruisce, non mette in luce la radice del problema e anzi ne può creare altri.