La denuncia del Nursind sulle condizioni di lavoro di infermiere e infermieri, sempre più al limite. Nemmeno i promessi riconoscimenti, quando gli infermieri venivano chiamati “eroi” non sono mai arrivati. Ma quello che pesa di più è il sotto-organico e l’inadeguatezza delle strutture.
Un altro natale in prima linea per le infermiere e gli infermieri, stanchi e provati sul piano psicologico oltre che fisico, decimati maggiormente rispetto alle altre volte, dai sospesi, dai contagiati, da chi ha deciso di lasciare questo lavoro , dalle mutue di gente che non ce la fa più, oltre alle mancate assunzioni.
Situazione estrema, siamo di meno con un carico aumentato rispetto alle altre volte per via del lavoro sui tamponi e sui vaccini che necessitano di essere portati avanti.
Non abbiamo una vita da due anni e ancora non è finita. Questa incertezza, improvvisazioni e modo di operare incidono in maniera importante sulle nostre teste e sulle nostre motivazioni.
Salteremo nuovamente le nostre ferie, lasceremo la nostre famiglie, i nostri figli e i nostri genitori mentre il Parlamento non è ancora riuscito a darci l’indennità specifica, gli 80 euro lordi al mese promessi già nella finanziaria del 2020 e che dovevano essere erogati già a partire dal 2021, ma non ancora visti. Non è solo una questione di soldi ma di riconoscimento che non vi è stato.
La sufficienza con la quale il ministro Brunetta ha detto in parlamento che gli infermieri possono aspettare è vergognosa oltre che poco dignitoso. Mancanza di rispetto e di poca attenzione verso una categoria che ha dato l’anima, il cuore e anche la vita e ancora oggi ne sta dando prova.
Ogni volta rimettiamo a posto le cose come se non dovesse più accadere e non ci preoccupiamo di scrivere un piano da poter mettere in atto al ripresentarsi della situazione. Sappiamo che le situazioni evolvono ma la necessità di accesso, di posti letto, di percorsi rimane la stessa.
Seppur con meno ricoveri attualmente, ci troviamo invece ogni giorno, come sempre, ad assistere a provvedimenti che sembrano essere stati presi al momento, al contestuale presentarsi della situazione o all’evoluzione della stessa.
“Non era prevedibile” non è una cosa che si può ancora accettare.
Ci spiace, conclude Francesco Coppolella, Segretario Regionale del NurSind in Piemonte, ma se questa legge di bilancio non darà un segnale di attenzione questa volta chi governa si assumerà la responsabilità di uno sciopero che fermerà gli infermieri di tutta Italia e non si potrà certo dire che gli infermieri non sono stati pazienti. La disponibilità non sarà più la stessa perché in cambio abbiamo ricevuto solo parole al vento.
Francesco Coppolella
NurSind Piemonte, il sindacato delle professioni infermieristiche