Fridays For Future Ivrea evidenzia alcune criticità del PNRR della Regione Piemonte, in particolare i progetti legati al peduncolo d’Ivrea e al traforo di Monte Navale
Il 22 aprile dal 1970 si celebra la giornata della Terra, pensata come momento di sensibilizzazione nei confronti del tema della sostenibilità ambientale.
Come gruppo locale di Ivrea, in quest’occasione, insieme agli altri gruppi locali piemontesi, siamo scesi in piazza Castello a Torino sotto il palazzo della regione per ribadire che parole vuote e piccole azioni dei singoli non portano da nessuna parte, a differenza di quello che spesso i media cercano di farci credere.
Infatti, il cambio di rotta deve essere radicale: è necessario un intero ripensamento del modello di sviluppo capitalista per dare una vera e propria svolta green al nostro Pianeta.
“Green”, parola che non sembra piacere alla regione Piemonte, che nel PNRR regionale (piano nazionale di ripresa e resilienza) chiede oltre 4 miliardi di euro per strade, parcheggi, aeroporti e impianti sciistici e meno della metà per il trasporto pubblico. Infatti, questo piano contiene una lista raffazzonata di progetti, per altro non pensati in funzione del PNRR, che sono stati inseriti senza alcun filtraggio o selezione e che non sono neanche accompagnati da valutazioni relative al loro impatto sulle emissioni, nonostante l’UE abbia stabilito che almeno il 37% dei fondi debba essere destinato alla Transizione Ecologica.
Inoltre, viene spacciata per “green” la trasformazione in ciclovie di alcune linee ferroviarie piemontesi sospese, quando in realtà il treno offrirebbe un servizio insostituibile e meno inquinante degli autobus, motivo per cui FFF Piemonte sta portando avanti una campagna social insieme ad altre realtà locali contro la sospensione di queste linee.
Infine, nel PNRR non vi è alcuna certezza che i progetti di rigenerazione edilizia degli immobili siano accompagnati da interventi di efficientamento energetico, invece fondamentali per il risparmio e la transizione energetica; oltre al fatto che mancano progetti per un cambiamento radicale nella produzione di energia, in particolare attraverso l’installazione di pannelli fotovoltaici sui tetti di tutti gli edifici. Così come mancano del tutto progetti per il ripensamento del settore zootecnico, che sappiamo essere una delle maggiori cause di emissioni.
In particolare, per quanto riguarda Ivrea, il piano regionale prevede due infrastrutture che verranno finanziate sotto la voce “infrastrutture per una mobilità sostenibile”: il peduncolo d’Ivrea (con un finanziamento di €9.424.140,94) e il traforo di Monte Navale (con un finanziamento di € 54.950.000,00).
Non abbiamo avuto modo di visionare i progetti, ma è difficile immaginare un cambio di rotta verso la sostenibilità che passi attraverso la costruzione di nuove strade, spostando i veicoli da una striscia di cemento all’altra.
Insomma, risulta evidente come questo piano sia assolutamente insufficiente dal punto di vista della sostenibilità ambientale, in quanto dimostra ancora una volta come il nostro futuro non sia una priorità della politica. Per questo giovedì 22 come risposta al PNRR, ormai approvato, abbiamo proiettato sul palazzo della regione il countdown di quanto tempo ci resta per fermare la crisi climatica, ovvero poco meno di 7 anni, esortando il governatore Cirio ad agire, agire in modo concreto e non solo con false promesse e greenwashing.
Non siamo tecnici né esperti e sappiamo che la pandemia ha messo in ginocchio molti settori, che ora hanno bisogno di essere sostenuti, ma i soldi della riconversione ecologica non sono destinati a questo e noi pretendiamo che vengano usati per il giusto scopo, cioè per noi e per il nostro futuro.
Fridays For Future Ivrea