In mostra le foto della Olivetti e preziosi esemplari in vetro, dalle necropoli ai giorni nostri
Non è mai stata una attività facile, quella degli eventi culturali. Sempre, o spesso se va bene, alla ricerca di contributi, finanziamenti, attenzione, visibilità. Il 2020 poi è stato quasi da dimenticare e per il 2021 non ci sono grandi prospettive: cinema, teatri, eventi, concerti, mostre, tutti cancellati o rimandati. Il pubblico? Disperso, a parte qualche debole tentativo di resistenza degli operatori via web o tv, giusto per non perdere completamente il contatto. D’altronde, dopo ore passate a lavorare o studiare o chattare via schermo o schermino chi ha voglia di assaporare uno spettacolo, anche interessante, sullo stesso aggeggio?
Ora, in zona gialla, la prima concessione è la riapertura di musei e mostre, con tutte le misure del caso, e anche a Ivrea il Museo Garda può riaprire le sue sale e le mostre già allestite.
Nel periodo di chiusura (6 novembre 2020 – 31 gennaio 2021) erano state allestite le mostre Visitazioni di Agostino Arrivabene (prevista dal 4 ottobre al 22 novembre), Gianni Berengo Gardin e la Olivetti (dal 6 dicembre al 28 marzo) e Vitrum (dall’8 dicembre al 18 aprile).
Per il comparto culturale si tratta comunque di un passivo pesante, considerando che le spese di allestimento erano già state effettuate (Vitrum pesa circa 70.000 euro sul conto Guelpa, meno una quota chiesta alla Regione con bando del 2020) e a Visitazioni erano stati assegnati 20.000 euro dal bando estivo del Comune di Ivrea per le manifestazioni culturali.
Eccoci dunque alla riapertura. Nella sala mostre è stata riallestita l’esposizione delle fotografie di Gianni Berengo Gardin dedicate alla Olivetti, già presentate, in ordine leggermente diverso, a Torino nella sede di Camera. Non c’è solo Ivrea ma anche Crema, Pozzuoli, Marcianise nelle immagini in bianco e nero del grande fotografo. E non solo fabbrica, anche asili, abitazioni, mense.
Lungo il percorso del Museo si snoda invece la mostra Vitrum. Dalla sabbia alla luce. Scienza, storia e arte del vetro dalla scoperta ai giorni nostri, nata dalla collaborazione con la Soprintendenza Archeologia della città metropolitana di Torino e con il patrocinio di AIHV – Association Internationale pour l’Histoire du Verre, con la direzione e organizzazione di Angela Deodato e Paola Mantovani.
Il vetro, materiale composito e delicato, era conosciuto già in tempi molto antichi e questo è documentato da vari reperti provenienti da musei italiani tra cui diversi in Piemonte. Vi sono vasi, bicchieri, monili, piatti con colori dal trasparente al giallo al blu intenso. Dal museo di Biella arrivano alcune affascinanti colombine, recipienti contenenti balsami molto volatili, tanto da dover essere sigillati nel vetro che quindi andava rotto per l’uso.
Nell’occasione vengono presentati per la prima volta al pubblico i reperti in vetro rinvenuti nel 2019 nella necropoli di Volpiano, ritrovati effettuando uno scavo per lavori Enel.
In una seconda sezione, passando a un’epoca più vicina, si passa alla produzione delle vetrerie muranesi del Novecento, attraverso le opere di tre artisti: Vittorio Zecchin, Napoleone Martinuzzi e Carlo Scarpa, un vaso del quale fa parte della collezione Guelpa – Croff.
Una stanza è riservata ad artisti contemporanei come la veneziana Laura de Santillana e due artisti giapponesi, in ideale dialogo con la collezione orientale del Museo.
Parlando di Museo Garda non si possono ignorare le novità relative al suo principale finanziatore, la Fondazione Guelpa, che ha da poco rinnovato il suo cda. Come previsto sono stati votati dal Consiglio comunale i candidati proposti dal Sindaco, rappresentando anche l’opposizione. Ad affiancare il presidente Roberto Battegazzorre vanno Bartolomeo Corsini (ex direttore dell’Archivio Nazionale del cinema d’impresa), l’avvocato Giancarlo Guarini, già consigliere, Daniela Broglio (ex assessora di Ivrea ed ex direttrice prima di ATL Canavese e poi di Turismo Torino), Giacomo Bottino (ex direttore del Teatro Giacosa e della fondazione Circuito Teatrale del Piemonte).
Sarà ora interessante capire come il nuovo cda intenderà operare, considerato che potrà contare su un bilancio di previsione 2021 che prevede entrate di gestione per 98.000 euro e spese di puro funzionamento per 96.000, con un utile quindi di soli 2000 euro, a meno di mettere mano a “fondi accantonati o riserve di patrimonio”, come spiega la nota di bilancio.
Chiamare Draghi?
Francesco Curzio