Dopo l’approvazione nel consiglio comunale di Torino, un gruppo di associazioni eporediesi propone al consiglio comunale di Ivrea l’Ordine del Giorno contro l’annessione della Cisgiordania da parte di Israele, coerentemente con la storia di Ivrea di storica vicinanza ai popoli oppressi, dai Curdi ai Palestinesi. Ma la Lega cambia la storia.
Ivrea ha una lunga storia di amicizia e solidarietà con il popolo Palestinese culminata nel 2003 con il gemellaggio con la città palestinese di Beit Ommar e con la visita ad Ivrea del Patriarca di Gerusalemme Monsignor Michel Sabbah.
E’ dunque stato un atto naturale per le tante associazioni eporediesi vicine ai popoli e le comunità oppresse e perseguitate proporre al Consiglio comunale di Ivrea l’ordine del giorno “Uniti contro il razzismo diciamo no all’annessione della Cisgiordania”.
L’Odg è stato presentato nel consiglio comunale di Ivrea del 29 luglio scorso dai gruppi di minoranza (Viviamo Ivrea, M5S, PD). Nonostante l’immancabile dichiarazione favorevole “a titolo personale”, il sindaco Sertoli si è astenuto e lo stesso ha fatto il presidente Borla, e i consiglieri Girelli (Forza Ivrea) e Malpede (Insieme per Ivrea). Le astensioni sommate ai voti contrari della Lega hanno respinto l’ordine del giorno.
Le associazioni proponenti* non si aspettavano che il documento venisse approvato, perché ben nota è la posizione filo-israeliana della Lega che guida questa amministrazione comunale, ma hanno ritenuto che davanti all’ennesimo atto di sopraffazione da parte di Israele contro il popolo palestinese fosse importante riportare la questione palestinese nel “parlamento” cittadino.
Ma allo stesso tempo non si aspettavano neppure che tante falsità venissero dette, ribaltando la verità storica, riconosciuta da organismi internazionali, come l’ONU che condanna la politica israeliana di occupazione e apartheid ormai da 70 anni con diverse risoluzioni tutte disattese da Israele. La prima, n. 194, è del 1948 e afferma che “i profughi palestinesi hanno il diritto di tornare nelle loro case in Israele”. E’ bastato un solo intervento dai banchi della maggioranza, come spesso accade in questo consiglio, quello della capogruppo della Lega, Anna Bono, per capire subito che aria tirava nell’ennesimo consiglio non in presenza. La consigliera liquida le risoluzioni Onu affermando che si sa che le nazioni unite sono filo-palestinesi (sic). Un intervento che merita di essere ascoltato per avere contezza della faziosità delle tesi pro-Israele leghiste (qui il link al sito del comune con la registrazione della seduta, il dibattito dell’Odg è nella III parte) che fanno il paio con la posizione del presidente degli Usa Trump.
La consigliera Bono si è distinta fin dai primi minuti dedicati all’Odg scoppiando a ridere mentre il consigliere Francesco Comotto leggeva l’elenco delle associazioni che lo sostenevano. Un fatto grave poiché non si era in un bar fra amici, ma in un Consiglio Comunale. Altrettanto grave è che il presidente del consiglio comunale non l’abbia richiamata, decidendo di sorvolare. E nonostante le scuse espresse dal sindaco, la consigliera non si è scusata.
Nel suo successivo intervento la consigliera, ha spiegato il motivo del suo scoppio di ilarità. Rideva, ha detto, per la presenza fra le associazioni del Centro Documentazione Pace per via della parola “pace” nel nome, pensando invece alla “lettera di una violenza inaudita contro Israele” inviata a tutti i consiglieri dalla presidente dell’associazione Rosanna Barzan.
In realtà il Centro Documentazione Pace non ha inviato un suo scritto ai consiglieri, ma le parole di Gideon Levy, giornalista Israeliano (non un fazioso filo-palestinese). Un testo dove non vi è nulla di violento, ma solo un’amara denuncia di un israeliano della crudeltà dell’occupazione nei territori palestinesi e di come sia importante il ruolo della società civile anche in Israele stesso. “Il mondo può aiutare Israele, in modo limitato, a salvarsi da se stessa. In una situazione in cui i Governi occidentali di fatto sostengono il perdurare dell’occupazione, anche se si dichiarano contrari, questo ruolo passa alle organizzazioni della società civile.”. Sono queste parole di “inaudita violenza”? La presidente Barzan termina così la sua lettera ai consiglieri: “Vi ringrazio per voler ascoltare la richiesta pressante della società civile su questo tema così ben espressa anche da un sincero e capace “cittadino di Israele”.
Ma la Lega non si è limitata a deridere i cittadini e le cittadine che hanno presentato il documento al consiglio comunale. Si è difatti saputo che i parlamentari della Lega Giglio Vigna e Formentini, insieme al capo gabinetto Lavarini, prima del consiglio comunale hanno scritto all’ambasciata israeliana per ottenere parole per “smentire con dati e fatti le menzogne dell’Odg anti Israele” (i tre oltre al sindaco sono i destinatari della risposta dell’ambasciata). Scrive il deputato Giglio Vigna sul suo profilo fb “Ivrea è dalla parte di Israele e della Democrazia. Orgoglioso della mia Città. Bocciato in Consiglio Comunale l’OdG anti Israele delle opposizioni. Grazie al Consigliere della Lega Professoressa Anna Bono per aver sostenuto con enfasi e precisione le tesi della Democrazia. “.
Settant’anni di occupazione, persecuzione, apartheid, deportazioni, ferocia dei coloni capaci di distruggere per spregio anche i piccoli orti palestinesi, limitazione estrema della libertà di movimento, istruzione, cura, lavoro. Questa è democrazia per la forza politica che governa Ivrea dal 2018.
L’Ivrea solidale, accogliente, della pace e del disarmo, c’è e si mobilita, ma ha perso la sponda dell’amministrazione comunale che sta cancellando tanti tratti del volto sociale della città.
Dobbiamo prendere atto che Ivrea non è più quella che chi ha sottoscritto l’ordine del giorno, ha in mente ed ha contribuito a far diventare: una città aperta, accogliente, di cultura, internazionale, antifascista, antirazzista, dei beni comuni.
La città sta cambiando i suoi connotati migliori.
Dobbiamo prenderne atto e ragionare sul perché. Dobbiamo intraprendere un paziente e costante lavoro di ricostruzione, di tessitura di una rete ancora più robusta di quella attuale possibile solo organizzando momenti di discussione, riflessione, azione e denuncia, con la cittadinanza e la popolazione tutta.
Cadigia Perini
*Centro documentazione Pace onlus e il Circolo PRC-SE di Ivrea (proponenti), ANPI Ivrea e Basso Canavese, Art. 1 Ivrea e Canavese, Associazione Rosse Torri, Azione Cattolica Ivrea, CAVMPV, Centro Gandhi, Comitato Gemellaggio Ivrea-Qaladiza e di solidarietà con il popolo Curdo, Emergency, Fraternità CISV di Albiano, Fraternità di Lessolo, Good Samaritan, Legambiente Dora Baltea, Libera Ivrea, MIR, Osservatorio Migranti, Pax Christi Ivrea, Sardine Ivrea, ZAC! (aderenti)