Lettera aperta di Nevio Perna, socio della cooperativa ZAC! e componente storico del Circolo Legambiente Dora Baltea, al sindaco di Ivrea Stefano Sertoli. Un po’ di storia del Movicentro e una domanda essenziale per l’amministrazione.
Signor Sindaco,
mi rivolgo a Lei per il suo ruolo istituzionale di rappresentanza della cittadinanza tutta. La vicenda dello Zac ha ormai assunto un rilievo di primo piano nella pubblica opinione e mi pare siano tutt’ora presenti degli equivoci che è bene risolvere perché siano chiare le scelte che si compiono.
Il Movicentro nasce come progetto intermodale, è stato finanziato dallo Stato e dalla Regione Piemonte con il Comune di Ivrea che ha sostenuto i costi di progettazione. È stato ultimato nel 2008 e fin da subito si manifestano le difficoltà di coinvolgere GTT e Ivrea Parcheggi nella gestione della struttura.
Già dal 2008 si effettuano i primi bandi per l’assegnazione del bar che comprendeva anche il compito di apertura e chiusura della struttura. Il primo va deserto mentre chi si aggiudica il bando successivo non conclude nemmeno l’anno (il 2010) e i locali restano vuoti. Viene fatto un tentativo con Monastero con l’ipotesi di insediare una panetteria e gestire il bar oltre all’apertura/chiusura e alla gestione degli impianti della struttura. Non se ne fa nulla e i locali continuano a restare vuoti.
Emergono alcuni limiti della struttura per la conduzione di attività commerciali: spazi esigui e impossibilità di gestire magazzino. Ma emerge anche un forte condizionamento esterno: in cambio della cessione dei diritti di superficie per 30 anni (il Movicentro è stato realizzato su superficie di proprietà di RFI per il 96% e del Comune per la quota restante; la cessione dei diritti non è ancora stata completata per ragioni burocratiche che non è difficile appurare: basta chiedere all’ufficio tecnico) RFI ottiene l’estensione dell’area commerciale sulle proprie proprietà lungo l’asse di Corso Nigra e via Torino. Avvia pertanto la ristrutturazione della vecchia stazione che conclude prima della realizzazione del Movicentro aprendo bar, edicola e biglietteria. Di fatto toglie mercato alle analoghe attività che si erano pensate per il Movicentro.
E così il Movicentro resta vuoto fino al bando con cui la cooperativa ZAC! si aggiudica la gestione della struttura nel 2014.
Fermiamoci un attimo e tiriamo una prima conclusione: il Movicentro può essere giudicato in termini positivi per gli aspetti legati all’intermodalità: attestamento delle diverse modalità di trasporto (privato e pubblico), ma del tutto inappropriata è la struttura realizzata per ospitare attività commerciali.
Infatti resta vuota e carica costi diretti e indiretti (accantonamenti per manutenzioni straordinarie) per diverse decine di migliaia di euro sui conti del Comune.
Perché allora la gestione della cooperativa Zac! raggiunge risultati importanti riconosciuti da moltissimi cittadini, associazioni locali e non? Semplice: il progetto messo in campo (frutto di una lunga elaborazione) non era un progetto commerciale ma un progetto di recupero urbano che aveva l’obiettivo di ripopolare un’area desertificata e in rapido degrado con una fitta rete di relazioni coinvolgenti una molteplicità di soggetti (economici, sociali, culturali, associativi).
A questo punto rivolgo la domanda a Lei Sindaco e a quanti oggi si scandalizzano (o fingono di scandalizzarsi) per il comodato ad uso gratuito dei locali, piuttosto che dell’uso improprio dell’atrio e via elencando. La città, i suoi cittadini hanno subito un danno erariale (mancato introito) o hanno avuto un beneficio? Basta leggere i bilanci sociali della cooperativa per capirlo.
Signor Sindaco la sua amministrazione è alle prese con un impegnativo compito: ridisegnare l’Ivrea dei prossimi 15/20 anni attraverso la variante strutturale del piano regolatore. Nel documento preliminare redatto dallo studio Boeri è ricorrente la parola chiave “rigenerazione urbana”. Ecco lo Zac! è, al momento, l’unico esempio di successo di rigenerazione urbana realizzato in città che è confrontabile con analoghi progetti realizzati in città come Torino, Milano, Bologna.
Invece di partire da questo importante patrimonio, un bene pubblico, stiamo discutendo del nulla.
Nevio Perna
Socio volontario della Cooperativa Zac!
Ivrea, 15 giugno 2020