Martedì 7 febbraio 2017 (attenzione agli orari proiezioni): ore 14,55, 17.10, 19.25, 21.40
Mercoledì 8 febbraio 2017: ore 15.30, 18.00
Titolo originale Forushande / regia Asghar Farhadi / soggetto liberamente ispirato a Morte di un commesso viaggiatore di Arthur Miller / sceneggiatura Asghar Farhadi / fotografia Hossein Jafarian / musica Sattar Oraki / montaggio Hayedeh Safiyari / scenografia Keyvan Moghadam / interpreti Shahab Hosseini, Taraneh Alidoosti, Babak Karimi, Farid Sajjadihosseini, Mina Sadati, Maral Bani Adam, Mehdi Kooshki, Emad Emami, Shirin Aghakashi, Mojtaba Pirzadeh, Sahra Asadollahe, Sam Valipour / produzione Farhadi Film Production, Memento Films Production, Arte France Cinéma / origine Iran, Francia 2016 / distribuzione Lucky Red / durata 2 h e 5’
Scheda filmografica 18
Emad e Rana, una giovane coppia, sono costretti a lasciare il proprio appartamento in un vecchio palazzo nel centro di Teheran a causa di un pericolo di crollo. La nuova destinazione cambierà radicalmente la loro vita.
(…) Ancora una volta Farhadi, le cui sceneggiature dovrebbero essere oggetto di studio da parte degli studenti di cinema, costruisce la sua storia attraverso piccoli, progressivi disvelamenti che spostano continuamente il punto di vista sui personaggi facendocene cogliere nuove sfumature a ogni scena, così che buoni e cattivi, i cui contorni non sono mai così netti, si scambiano continuamente di posto. Ne emerge il racconto di un dramma personale che molto ha in comune con quello del commesso viaggiatore di Miller e che si staglia sull’affresco di un paese dove onore e rispettabilità sono delle vere e proprie ossessioni sociali, al punto da trasformare le vittime in intransigenti e irragionevoli carnefici.
(Alessandra De Luca)
Parla il regista:
Ci sono due storie parallele: la morte di un commesso viaggiatore in scena e la morte di un venditore nel film, c’è decisamente un rapporto di rispecchiamenti. È una mise en abyme. Anche la prostituta della pièce rimanda alla prostituta che abitava nell’appartamento. La descrizione di New York di Arthur Miller ci parla della trasformazione di una città che sta diventando moderna e dei gruppi sociali che non si adattano a questi cambiamenti. Questo corrisponde a qualcosa che sta accadendo in Iran oggi. Teheran si sta sviluppando in modo simile con una corsa sfrenata, folle, verso la modernità, una corsa che può non essere congeniale alla nostra capacità di adattamento, perché i valori tradizionali sono sempre lì. I miei personaggi sono attori di teatro, quindi persone dallo spirito aperto, persone colte, eppure hanno reazioni retrograde e ancestrali. C’è un personaggio che dice ‘avrei voluto distruggere questa città e ricostruirla’. Ma il rinnovamento non si può fare negando ciò che è dentro di noi.
(…) E’ difficile resistere alla violenza che si basa su convinzioni ideologiche e questa storia è anche una reazione alla situazione del mondo attuale, anche se non si fa un riferimento diretto al terrorismo.
(…) Cerco di parlare a spettatori di tutti i tipi, anche quelli più semplici possono trovare una risonanza in questo film. La mia è un’indagine senza detective, perché il detective è lo spettatore stesso.
(Asghar Farhadi)
La proiezione si terrà al Cinema Boaro, via Palestro 86, Ivrea