Ci tengo a precisare che tutto ciò che scrivo riguarda lo Stato del Wisconsin. Qui ogni Stato ha una gestione a sé stante, un proprio governatore, quindi le tasse vengono gestite autonomamente. Il Wisconsin ha particolarmente a cuore la scuola pubblica, quindi molto viene investito in questo settore.
La prima volta che ho messo piede in una scuola pubblica statunitense, nel 2011, sono rimasta senza fiato. Tutte strutture nuove, dentro e fuori. Aule perfettamente organizzate. Strutture tutte adeguate per i disabili di ogni livello.
Il tutto fornito della dovuta tecnologia. Fin dalle elementari gli studenti imparano a strutturare e impaginare i documenti con l’utilizzo di Word Processors e a “consegnare” i compiti attraverso lo “share”, la condivisione.
Le scuole si vantano di essere “paper free” quindi tutte le comunicazioni avvengono tramite mail, i voti sono visibili a studenti e famiglie tramite una app chiamata “infinite campus” e vengono comunicati in forma cartacea solo quando sono insufficienti. La consegna dei compiti avviene tramite Google Classroom.
Poi un giorno arriva il Corona Virus
L’11 Marzo mio figlio dal College a Milwaukee ci comunica che, a causa del Covid-19, lo spring break* verrà prolungato di una settimana extra.
La sera del 13 Marzo dal distretto scolastico della scuola di mia figlia, arriva un SMS con il quale si comunica la chiusura di tutte le scuole, fino al 6 Aprile.
Gli stessi insegnanti non sanno bene come verrà affrontata la situazione, se dovranno fare lezione online e, soprattutto, se verranno pagati o meno. Gli studenti, esattamente come è successo in Italia, dapprima affrontano la notizia con estrema gioia. Una vacanza prolungata.
Intanto anche le palestre mettono fuori cartelli annunciando che dal 16 marzo saranno tutte chiuse.
La gente comincia ad andare nel panico e ad affollare (letteralmente) i supermercati svuotando gli scaffali di carta igienica, surgelati, bibite e acqua.
Pian piano cominciano a girare voci di possibile chiusura del college e di lezioni online. Non ci è chiaro come le lezioni di recitazione (mio figlio segue il major – corso di laurea – in recitazione e regia) possano essere tenute online.
Intanto siamo arrivati al 25 Marzo. Quasi due settimane dalla chiusura di tutte le scuole ed ecco la situazione.
Mio figlio prepara i monologhi chiuso in camera mia, si registra, audio e video, mentre recita e manda il video all’insegnante.
Intanto anche le sue lezioni di italiano – fa tutoring di italiano ad altri studenti – vengono fatte via skype.
Dalla scuola di mia figlia (che frequenta l’ultimo anno di superiori) invece non si riceve alcuna notizia. Alcuni insegnanti hanno mandato messaggi dicendo di stare in casa. E BASTA!
Nessun compito, nessuna lezione.
Quello che purtroppo è certo è che salta la prom, la festa di fine anno che fanno i senior, gli studenti dell’ultimo anno. E salta anche la cerimonia di consegna dei diplomi.
Un’altra cosa che non si capisce ancora è come verranno calcolati i GPA. Il GPA è il Grade Point Average, una media che viene calcolata fra i voti ottenuti nel corso dell’anno e il “peso” delle materie (per capirci matematica ha un peso pari a 1, mentre ginnastica 0.5). La maggior parte dei college richiedono che il GPA sia pari o superiore a 3.0 (ottenuto avendo almeno tutti 8). Ma se non fanno lezioni, non hanno voti, ci si chiede come verrà calcolato il GPA alla fine dell’anno.
Ecco la situazione. Abbiamo un Paese con tutta la tecnologia funzionante, ma non ha la dovuta organizzazione, contro un paese organizzato ma con tecnologia più scarsa. USA-Italia 0-1
Vi aggiornerò sulla situazione.
*Spring Break: è un’interruzione delle lezioni che viene fatta in primavera. Talvolta è a cavallo della Pasqua, ma i college elaborano un proprio calendario. Per il college che frequenta mio figlio sarebbe stata fra il 14 e il 22 Marzo. E quindi l’avrebbero prolungata fino al 29.
Renata S.