Un passo importante per una gestione corretta e rispettosa delle persone e delle comunità
Il 21 dicembre 2016 è stato un giorno davvero importante per quanto riguarda la gestione dei richiedenti asilo su parte del territorio canavesano. Dopo mesi di lunga preparazione e discussione, è stato infatti firmato un accordo tra la Prefettura – Ufficio Territoriale del Governo di Torino, e il Consorzio Intercomunale Servizi Socio-Assistenziali Caluso (CISSAC) – Ente Capofila ed i Comuni di:Barone Canavese, Caluso, Candia Canavese, Cuceglio,Maglione, Mazzé, Mercenasco, Montalenghe, Orio Canavese, Perosa Canavese, Romano Canavese, San Giorgio Canavese, San Giusto Canavese, San Martino Canavese, Scarmagno, Strambino, Vestigné, Vialfré, Villareggia, Vische, che impegna i comuni a (riportiamo le parti salienti dell’accodo):
“– accogliere, sul proprio territorio comunale, RICHIEDENTI ASILO RIFUGIATI E UMANITARI secondo la ripartizione di posti per 150 soggetti (compresi i soggetti già collocati sul proprio territorio) e conferma all’Ente Capofila (CISSAC) la gestione dei posti in accoglienza secondo e non oltre le quote stabilite dal presente Protocollo d’Intesa.
Il CISSAC, a sua volta, si farà carico di individuare il Soggetto Gestore con procedure di pubblica evidenza in modo che l’interesse primario sia sociale e non economico.
– formalizzare l’istituzione di una “Tavolo di Coordinamento per la microaccoglienza” individuando il CISSAC quale Ente Capofila; gli Enti sottoscrittori si impegnano a partecipare attivamente, tramite propri referenti, per governare razionalmente il fenomeno dell’accoglienza coordinando l’azione con tutti i livelli istituzionali preposti al fine di garantire il rispetto degli standard di qualità previsti dalle vigenti leggi in materia di accoglienza ed un impatto sostenibile per il territorio; il Tavolo avrà le seguenti funzioni:
segreteria e gestione delle Comunicazioni Interne ed Esterne;
istituire un servizio informativo sulla microaccoglienza;
promuovere percorsi formativi e di accompagnamento sul tema della microaccoglienza rivolti alla cittadinanza;
– collaborare, congiuntamente al CISSAC ed al Soggetto Gestore individuato, con la rete di associazioni ed imprese del terzo settore al fine di:
mobilitare la rete di volontari e di cittadini per facilitare i percorsi di autonomia e di inserimento nel tessuto sociale dei richiedenti asilo, anche mediante lo svolgimento di attività di pubblica utilità;
promuovere attività ed iniziative culturali finalizzate a favorire momenti di incontro e di scambio con i richiedenti asilo e protezione internazionale.
La Prefettura – Ufficio Territoriale del Governo di Torino si impegna a:
escludere i territori dei Comuni Sottoscrittori del presente Protocollo da futuri bandi per l’assegnazione del servizio di accoglienza ed assistenza dei richiedenti protezione internazionale, a Cooperative e/o Associazioni per tutta la durata del presente accordo.
Si dà inoltre atto che:
– i progetti già in essere verranno riassorbiti dal presente Protocollo d’Intesa ed il numero di presenze verrà adeguato a quanto previsto dal Protocollo stesso.
– Non è previsto cofinanziamento a carico dei Comuni aderenti.
– I posti oggetto del presente Protocollo d’Intesa dovranno essere resi effettivamente disponibili entro e non oltre 30 (trenta) giorni dalle esigenze operative della Prefettura – Ufficio Territoriale del Governo di Torino. Nell’ipotesi di mancata esecuzione dell’accordo, la Prefettura rimane libera di procedere al reperimento dei posti necessari prescindendo dall’accordo, ma comunque entro il numero massimo previsto dal Protocollo.
Ogni responsabilità in ordine all’individuazione dei posti oggetto del presente Protocollo rimane circoscritta alla competenza dell’Ente Capofila, rimanendo la Prefettura estranea alla committenza, anche con riferimento all’idoneità delle strutture alloggiative.
La Prefettura di Torino – Ufficio Territoriale del Governo è estranea al rapporto contrattuale con il Soggetto Gestore individuato dal CISSAC ed erogherà al CISSAC i compensi sulla base di rendicontazione.
Per sintetizzare, l’accordo rende possibile regolamentare il flusso e la sistemazione dei richiedenti asilo attraverso l’ente CISSAC, il quale tramite apposito bando sceglierà, con criteri chiari e precisi, una sola Cooperativa (o anche un consorzio di Cooperative, laddove ne nascesse uno) per gestire le persone, sistemarle in alloggi adeguati, far loro frequentare i corsi di lingua e seguirli, insomma, nel processo di richiesta asilo.
I comuni aderenti all’accordo avranno quindi un unico interlocutore e potranno essere finalmente soggetti attivi nell’accoglienza e nell’integrazione, in collaborazione con la cittadinanza. I comuni che non aderiscono all’accordo restano soggetti al precedente sistema.
Ci è voluto del tempo, ma alla fine, grazie ad un notevole esercizio di volontà, si è riusciti a tappare una prima grossa falla del sistema di accoglienza italiano (dettato dalle norme europee), che vede le Prefetture interagire col primo che capita (spesso senza controlli approfonditi) pur di sistemare i numeri di persone a suo carico, lasciando le amministrazioni locali con poche possibilità di intervento, persino in casi critici. Una modalità che ha spesso causato malumori e tensioni nei luoghi in cui le cooperative presenti non riuscivano ad agire in maniera adeguata, con scarso coinvolgimento della popolazione, quando non addirittura provocando scontri spiacevoli (complice, va detto, una dose elevata di cattiva informazione e scarsa conoscenza delle normative vigenti da parte della maggioranza dei cittadini).
Speriamo che d’ora in poi si instauri un sistema più efficiente, ma soprattutto più virtuoso e rispettoso. E che sia finita la logica del “non mi riguarda”.
Molto soddisfatto Savino Beiletti presidente del CISSAC, ci fa sapere che entro marzo verrà selezionata la Cooperativa che gestirà le presenze e che si sta lavorando per attivare, tramite le associazioni del territorio, una rete di volontariato che copra molte attività, mirate al coinvolgimento e all’integrazione. E magari già a giugno sarà possibile fare un primo bilancio di come stanno andando le cose con questo nuovo sistema.
Alla fine di gennaio anche il Consorzio InReTe e i comuni dell’eporediese aderenti firmeranno lo stesso tipo di accordo. Ve ne daremo dettagliata notizia a suo tempo.
Intanto proseguono le attività dell’osservatorio migranti, in quest’ultimo periodo focalizzate sul problema dell’alta percentuale di dinieghi. Si sta lavorando ad una proposta che cerchi di evitare il pericoloso effetto domino che il diniego si porta appresso: clandestinità, disperazione e accesso alla criminalità. Il progetto è ambizioso e sicuramente il percorso non sarà facile, perché dovrà interfacciarsi con autorità di competenza nazionale, ma sicuramente vale la pena tentare. Senza dubbio, la possibilità concreta di integrazione attraverso canali percorribili e legalmente praticabili è un passo obbligatorio, senza il quale sarebbero vani molti degli sforzi fatti nel processo di accoglienza.
C’è davvero tanto lavoro da fare, però questo primo buon risultato spinge alla tenacia nel proseguire.
A cura di L.G.