La Cassazione conferma in parte la condanna di secondo grado, ma reinvia in Corte d’Appello la bancarotta patrimoniale. I lavoratori e le lavoratrici di Agile-Eutelia, che si sono costituiti parte civile anche in questo processo, devono dunque ancora attendere per avere giustizia.
Venerdì 21 giugno i lavoratori Agile-Eutelia pensavano di poter vivere l’ultimo atto della storia giudiziaria intrapresa contro i “ladri di lavoro” di Eutelia e Omega. Era il giorno tanto atteso dell’udienza in Cassazione contro Samuele Landi, già condannato a 6 anni in secondo grado. L’udienza c’è stata, ma il dispositivo è solo parzialmente positivo. La Cassazione ha infatti rinviato nuovamente alla Corte d’Appello il giudizio per una nuova valutazione per quanto riguarda il reato di “bancarotta patrimoniale”, mentre per gli altri reati di bancarotta la condanna è definitiva, quindi la responsabilità confermata. Certo meglio un rinvio parziale che un annullamento, ma venerdì si sperava proprio di chiuderla anche con il “capitano”. L’avvocata dei lavoratori Marika Ballardin (un intero collegio di legali ha difeso pro bono i lavoratori grazie all’impegno della FIOM in questa causa simbolo) attende ora le motivazioni del rinvio, come pure l’ammontare della pena per la parte di condanna definitiva. Samuele Landi intanto è sempre latitante, si presume ancora a Dubai, qualche mese fa uscì anche una notizia di un suo arresto negli Emirati, notizia “misteriosa” che non venne mai però confermata.
I lavoratori in presidio a Roma
Sono tenaci, resistenti, sempre presenti in tutti i momenti importanti, vuoi davanti ai tribunali vuoi davanti ai ministeri, ancora oggi, dopo 10 anni di lotta. Sono i lavoratori Agile che anche oggi in buon numero (molti anche da Torino) hanno atteso il responso del tribunale in un presidio in piazza Cavour a Roma. Si sperava di veder confermata la condanna di secondo grado, così come nel novembre scorso erano state confermate le condanne dei “soci” di Landi, Antonangelo Liori e Claudio Marcello Massa (rispettivamente 8 anni e 6 anni e 6 mesi). Condanne che si sono aggiunte a quelle già emesse, a seguito di patteggiamento, a carico di Fenu, Cammalleri, Piccinni (sì quello del CIC), Pizzicchi e Raimondo Landi e che sono ormai definitive e irrevocabili e porteranno i responsabili del crack dietro le sbarre. Invece occorre ancora attendere, e sentimenti misti di rabbia e preoccupazione hanno attraversato tutti i lavoratori. La rabbia perché dopo dieci anni, dopo tutte le altre condanne, con l’aggravante della latitanza di quello che per tutti è la mente della distruzione di 2000 posti di lavoro, si corre il rischio di allungare ancora i tempi e di veder ridotte le pene. Bene diceva la Fiom nel suo comunicato del novembre 2018 dopo le condanne definitive di Massa e Liori “È necessario che si proceda alla sua [di Samuele Landi, ndr] estradizione affinché tutti i responsabili paghino effettivamente per gli illeciti commessi.“.
Come si è arrivati da Olivetti ad Agile, alla bancarotta …
Nel giugno 2006 Eutelia, un piccolo operatore telefonico di Arezzo controllato dalla famiglia Landi, acquisisce al prezzo simbolico di 1€, Getronics Italia, dove nel 1999 confluì il settore Soluzioni e Servizi IT della Olivetti. Per contro Eutelia intasca 54 milioni di TFR e commesse per 180 milioni. Eutelia negli anni precedenti aveva acquisito altre società di TLC quali Edisontel e Noicom e a dicembre 2006 acquisisce Bull Italia.
Solo due anni e mezzo dopo, gennaio 2009, Eutelia annuncia la dismissione del settore IT (che comprende gli ex Olivetti e gli ex-Bull).
Il 15 giugno 2009 Eutelia trasferisce il presunto ramo IT nella controllata Agile e contestualmente ne cede tutte le quote ad Omega di Claudio Marcello Massa.
A luglio 2009 Massa non paga più gli stipendi né versa i contributi ai lavoratori che continuano però a lavorare per i clienti, grandi clienti, come ministeri, banche, la Rai, il comune di Roma, Torino, Provincia di Milano, pur non venendo pagati. Il progetto distruttivo continua nei mesi successivi con il blocco dei pagamenti verso i fornitori con conseguenti disservizi per i clienti che interrompono o non rinnovano i contratti.
Il 22 ottobre 2009 Massa apre una procedura di licenziamento collettivo per 1192 dipendenti.
Ormai è chiaro che Agile è una bad company nata per consentire a Eutelia di liberarsi di più di 2000 dipendenti e il curriculum di Massa avvalora questa affermazione. I lavoratori impugnano subito la cessione e chiedono che l’azienda venga tolta dalle mani di Massa e soci che la stavano portando al fallimento. La Fiom avvia una denuncia penale. Le sedi in tutta Italia vengono occupate dai lavoratori, anche a Ivrea con il coinvolgimento di tutta la città.
Il 23 dicembre 2009 l’azienda viene posta sotto sequestro giudiziario e vengono nominati tre custodi dal tribunale fallimentare di Roma. Vengono pagati stipendi arretrati fino a ottobre 2009. I mesi da novembre 2009 a febbraio 2010 non verranno mai pagati. A fine febbraio 2010 vengono messi in cassa integrazione circa 900 lavoratori. Il 20 aprile 2010 l’azienda è posta in Amministrazione Straordinaria.
I lavoratori recupereranno solo in seguito le mensilità non ricevute (per l’importo equivalente alla cassa integrazione) e il Tfr dal fondo di garanzia Inps “in sostituzione del datore di lavoro insolvente”, ovvero dei ladri di lavoro.
Cadigia Perini