Un giovane ucciso, un commerciante col peso di averne stroncato la vita: una tragedia che si trasforma nel consueto teatrino di #stocoltabaccaio.
Alle tre di notte di venerdì, sentito suonare l’antifurto del suo bar tabaccheria (nel territorio di Pavone Canavese, di fronte allo stabilimento Dayco di San Bernardo a Ivrea) che si trova sotto l’appartamento nel quale vive, Marcellino Iachi Bonvin (Franco per chi lo conosce) è sceso con la pistola ed ha sparato più volte (le cronache riferiscono di 7 colpi). Un ragazzo di 24 anni di origine moldava è rimasto ucciso, mentre altri due scassinatori che sarebbero stati con lui si sarebbero dati alla fuga. La tabaccheria tra il 2004 e il 2014 sarebbe stata oggetto di furti sette volte.
La polizia sta effettuando gli accertamenti necessari per risalire alla dinamica dei fatti.
Il proprietario del bar tabaccheria, indagato per eccesso colposo di legittima difesa, si è avvalso per il momento della facoltà di non rispondere. La Procura di Ivrea riferisce di averlo trovato “molto provato” e che conta di ascoltare la sua versione nella prossima settimana, per trarre poi le conseguenze (cioè l’incriminazione o il proscioglimento).
Questi i fatti. Fatti che inviterebbero a una comune compassione per la perdita della vita di un giovane di 24 anni e per il peso inevitabile di questo lutto che accompagnerà il commerciante che ha sparato.
Ma in questi tempi di “cattivismo” alimentato in ogni occasione, ecco l’immediato e prevedibile intervento di Salvini che, trasformando subito un dramma in una questione di schieramento e di ricerca di consenso personale, ovviamente lancia l’immancabile «#stocoltabaccaio» ed esprime la sua «totale solidarietà al tabaccaio, che spero possa fruire della nuova legge che garantisce la legittima difesa a tutti». A ruota, ma senza l’aggravante di avere un ruolo istituzionale come Salvini (il quale, in quanto ministro, dovrebbe astenersi da commenti sui fatti di cronaca nell’immediatezza dei fatti), non poteva mancare Giorgia Meloni che su Twitter ci fa sapere che per lei «la difesa è sempre legittima: noi stiamo col tabaccaio».
E’ di queste ore, infine, la notizia di una fiaccolata a sostegno di Marcellino Iachi Bonvin (Franco) promossa per martedì da commercianti e cittadini della zona dove si sono svolti i fatti. Difficile capire al momento quanto gli organizzatori siano animati dal genuino desiderio di far sentire la loro vicinanza al tabaccaio e alla famiglia in questo momento difficile o quanto siano aizzati dai soliti “trafficanti in odio” sempre alla caccia di consensi o quanto pervasi dalla benpensante divisione del mondo in due, da un lato chi ruba (e perciò merita anche la morte) dall’altro chi subisce i furti.
C’è da sperare che prevalga la scelta di un modo meno utilizzabile ad altri fini per far sentire la propria partecipazione umana a una persona che, è facile immaginare, si trova oggi un pesante fardello da portare: l’aver provocato la fine di una giovane vita.
ƒz
Per approfondimenti:
L’intervento a proposito di questa vicenda del presidente nazionale di Antigone: «Il processo sommario di Matteo Salvini e la giustizia reale».
Il surreale dibattito sulla recente nuova legge sulla legittima difesa.
La conferma del numero insignificante in questi anni di casi di procedimenti giudiziari per legittima difesa in Italia dai dati del Ministero della giustizia.