L’11 maggio, a Ivrea, presso il CSOA Castellazzo d’Ivrea alle ore 20.00
Si terrà sabato 11 maggio la presentazione del progetto Cassa di Resistenza-Torino, presso il CSOA Castellazzo d’Ivrea.
L’iniziativa prevede dalle ore 18.30 un primo momento di convivialità con Apericena solidale;
intorno alle ore 20.00 i compagni e le compagne della CdiR- Torino parleranno delle intenzioni, necessità e obiettivi di questo progetto. Si cercherà di tracciare tutti e tutte assieme nuove possibili connessioni militanti, in difesa delle tante lotte e delle tante resistenze presenti sul territorio, nel segno dell’autorganizzazione e del supporto militante reciproco, della solidarità e dell’unità di classe.
Ma cos’è la Cassa di Resitenza-Torino?
Alcune righe tratte dal manifesto di lancio degli organizzatori della Cassa di Resistenza-Torino:
“Sovente le lotte di resistenza cadono prigioniere delle soluzioni istituzionali, rimanendo impantanate nella palude delle ricette economiche padronali; anche nei casi in cui il conflitto si radicalizza esse restano, loro malgrado, intrappolate nel circuito nemico: manca un sostegno adeguato allo scontro in atto. C’è bisogno di riorganizzare le forze per orientare il conflitto in senso classista, negli obiettivi e nel modo di lottare, così da liberarsi dal rapporto di delega. C’è bisogno di ricostruire la nostra autodeterminazione. Va in questo senso la proposta di promuovere la costituzione di una “Cassa di Resistenza territoriale”. E’ un progetto rivolto a tutti coloro i quali pensano che sia giunto il momento di reagire contro questa situazione soffocante, senza aspettare proposte preconfezionate.
E’ una una struttura composta e gestita da tutte quelle compagne e da tutti quei compagni che, organizzati o meno in altri ambiti di provenienza, non si rassegnano all’esistente e per questo, ogni giorno, lottano rischiando di essere colpiti dalle vendette padronali e dalla repressione di stato, poliziesca e/o giudiziaria. Un luogo dove ogni contributo, anche se parziale, risulta prezioso e necessario per organizzare collettivamente le resistenze. Una struttura dove chi lotta possa trovare uno strumento di autodifesa, non solo economico. Uno strumento per dare concretezza a percorsi di unità e di autorganizzazione del conflitto; per parlare con una voce sola, costruendo legami e reti di solidarietà; per tornare ad essere forza reale di resistenza.
I soggetti che utilizzeranno la Cassa di Resistenza, quindi, sono tutti quei compagni e quelle compagne e le realtà in lotta che, attaccati/e dal nemico di classe, per il loro impegno militante, accetteranno di unire la loro lotta agli altri conflitti“.