Anche Wind-3 vuol far pagare ai lavoratori la crisi e volubilità del settore delle telecomunicazioni, nel silenzio generale. Ma i lavoratori non ci stanno.
Wind-3 in sciopero l’11 aprile ma la mobilitazione inizia già lunedì 8. Le segreterie sindacali nazionali hanno infatti dichiarato lo sciopero degli straordinari, sciopero della reperibilità e sciopero del lavoro programmato per 30 giorni. La decisione di partire formalmente con azioni di protesta è stata presa per il mancato accordo fra azienda e sindacati (prossimo incontro il 18 aprile). Le organizzazioni sindacali contestano il piano della compagnia telefonica di proprietà della cinese Ck Hutchison che prevede trasferimenti di personale del settore finance da Roma a Milano e un progetto vendita di siti “gold” della rete (quindi di primaria importanza) insieme a 100 addetti e della messa sul mercato di 4 datacenter con circa altri 100 addetti.
Secondo i primi calcoli dei sindacati sarebbero coinvolti circa 200 dipendenti nei trasferimenti verso Milano e 130 sarebbero a rischio per la vendita dei data center. L’impatto sulla sede di Ivrea dovrebbe essere di circa 30 lavoratori. Tutto questo servirebbe a scaricare totalmente sui lavoratori il costo della crisi del settore alle prese con prezzi al ribasso nel segmento mobile e con gli alti costi per l’acquisto delle frequenze del 5G.
Le “manovre” di Wind3 rischiano di passare sotto silenzio rapportate alla vicenda Vodafone, ma con rischio concreto di realizzarsi in breve, per questo i sindacati unitariamente hanno indetto uno sciopero giovedì 11 con presidio a Ivrea in piazza Ferruccio Nazionale davanti al Municipio dalle ore 10.