L’amministrazione Sertoli ha chiesto un parere legale in merito alla procedura da adottare per la variante del Piano Regolatore, ma l’iter burocratico finora percorso va rivisto. Intanto l’eterogenea compagine contraria al progetto Coop ragiona su un possibile incontro pubblico
A tre mesi dall’inizio dell’affaire Coop sembrano essere due le novità rilevanti. La prima, in parte già emersa attraverso i quotidiani, riguarda il momentaneo “stop ai lavori” necessario per rivedere l’iter burocratico da adottare per poter approvare il progetto; la seconda novità, invece, vede protagonisti i soggetti che, a vario titolo, si erano dichiarati contrari al nuovo supermercato e che, pur mantenendo fermo l’obiettivo prefissato di contrastare l'”opera”, provano ora a fare un “salto di qualità” unendo le forze.
La momentanea battuta d’arresto per l’amministrazione Sertoli
Nel corso delle tante riunioni che si sono susseguite da prima di capodanno ad oggi, era cominciata a circolare la notizia di una possibile richiesta di risarcimento danni che la proprietà Genco avrebbe potuto rivendicare nei confronti del Comune d’Ivrea se il progetto fosse saltato. Forse per questo motivo (ovviamente pretestuoso), forse per evitare di cadere in ulteriori complicazioni o errori, l’amministrazione Sertoli ha perciò richiesto un parere legale esterno.
Il resoconto dell’ufficio legale consultato è così giunto la scorsa settimana tra le mani dell’assessore all’urbanistica Cafarelli e il contenuto non sembra lasciar adito a fraintendimenti: per realizzare il supermercato occorrerà seguire la normale procedura passando attraverso la “conferenza di servizi“, il “tavolo” attorno al quale siederanno tutti i soggetti in qualche modo coinvolti dal progetto, Soprintendenza compresa, visto che l’area insiste sull’asse di via Jervis, alle porte del sito Unesco; solo successivamente il consiglio comunale potrà esprimersi sulla variante del Piano Regolatore (necessaria, ricordiamo, per poter ampliare la superficie commerciale dell’area davanti alla stazione da 900 mq a 2.500 mq).
C’è fermento tra coloro che si sono dichiarati contrari alla Coop
Mentre l’amministrazione lavora per approvare il più rapidamente possibile il progetto, mercoledì 13 febbraio al centro civico Bellavista alcuni tra i vari soggetti che si erano dichiarati contrari al nuovo supermercato Coop si sono incontrati per decidere il da farsi e capire come portare avanti l’opposizione. Tra gli appartenenti al gruppo ci sarebbero Ascom, Confesercenti, alcuni commercianti, Legambiente, ComunitAMI, esponenti del Partito Democratico e di Libera Sinistra per Ivrea, ViviamoIvrea, M5S e PRC. Una serata per confrontarsi, per fare il punto della situazione e per provare a considerare il problema da un’angolazione diversa. L’obiettivo non sembra essere quello di darsi una forma o una struttura, vista l’eterogeneità dei soggetti che compongono il gruppo, ma alcune idee hanno cominciato a farsi strada. Prima tra tutte l’ipotesi di un incontro pubblico da organizzare presumibilmente dopo carnevale che provi a superare la sterile dicotomia “supermercato Si, supermercato No” e che apra una discussione all’interno della città in grado di mettere in luce una progettualità più ampia e complessa di quella finora perseguita. Lo scorso gennaio l’architetto Giacopelli era intervenuto sulla questione e, sul supermercato, aveva scritto chiaramente: «un edificio sideralmente lontano dalla qualità architettonica che pervade gli edifici olivettiani che sorgono a due passi; un banale esempio di edilizia commerciale indegno del ruolo di portabandiera dell’Unesco». Il nuovo supermercato tiene conto del Patrimonio Unesco? È possibile e, più che altro, sensato programmare una variante ad hoc durante uno studio di nuovo Piano Regolatore già avviato dallo studio Architetti Boeri? Lo scorso anno la giunta Della Pepa aveva già approvato una variante ad hoc in via Jervis per favorire insediamenti commerciali (col solo risultato dell’apertura della Direzione Benessere): si continuerà a procedere a suon di varianti “parziali”? E in tutto questo, il centro storico continuerà ad essere bistrattato com’era accaduto nella scorsa legislatura?
Le questioni da affrontare sono tante, ma l’ambizione dell’eterogenea compagine del NO alla Coop è quella di provare a inserire la discussione in corso al di là della contrapposizione tra Grande Distribuzione e commercio di prossimità, pur senza eliminare l’obiettivo dichiarato di fermare un supermercato (e quelli che verranno) ritenuto inutile e superfluo.
Tra le altre questioni emerse e sulle quali si comincia a riflettere vi è, inoltre, l’ipotesi di chiedere un’audizione allo studio Boeri (tramite la Commissione Assetto del territorio presieduta dal consigliere Comotto) per capire a che punto sia lo studio di variante strutturale del PRG e per ascoltare il loro parere. I commercianti presenti, infine, hanno manifestato insofferenza per la mancata istituzione di una “consulta del commercio”, tante volte promessa a parole dalla nuova amministrazione e finora rimasta inattuata.
Passato il carnevale si tornerà a discutere del progetto Coop e, ci si augura, anche del nuovo Piano Regolatore,dalla cui bozza di progetto preliminare (presentata a marzo 2017 in Sala Santa Marta) erano emersi ben 176.841 metri quadri di edifici sottoutilizzati, degradati o dismessi a Ivrea che meriterebbero altrettanta attenzione da parte della giunta Sertoli.
Una giunta che, per il momento, ha deciso di non convocare altri consigli comunali fino agli inizi di marzo, nonostante siano già state presentate e ancora non discusse quattro mozioni e diverse interpellanze e che, più grave, deve ancora presentare DUP (Documento Unico di Programmazione) e bilancio comunale.
Andrea Bertolino