Sono passati quasi sei mesi dall’insediamento della nuova giunta a Ivrea. È presto per bilanci , ma le minoranze che idea si sono fatte sull’attuale amministrazione?
Di questo e altro parliamo con il consigliere Massimo Fresc del M5S, iniziando così un giro di interviste che contiamo di realizzare anche con gli altri gruppi consiliari di minoranza nel Consiglio comunale di Ivrea
Ritorniamo alle elezioni del giugno scorso per il Comune di Ivrea. Subito avete espresso una certa delusione perché vi aspettavate un miglior risultato e addirittura speravate di arrivare al ballottaggio. A distanza di mesi avete fatto un’analisi del voto? E come spiegate il vostro risultato e l’errore di previsione?
Sul risultato ognuno ha fatto le sue previsioni e raccolto le sue delusioni. Va riconosciuto che il M5S è cresciuto a Ivrea, se pur di poco. La mia speranza era che il M5S potesse arrivare sopra il 15%, magari vicino al 20%. In parte le mie previsioni sono state smentite, compreso l’auspicio di avere un secondo consigliere nel Consiglio Comunale. Sulle ragioni di questo risultato va detto che le elezioni amministrative sono diverse dalle politiche e che nelle prime conta molto la notorietà delle persone in lista: non avevamo luminari o grandi notai ma cittadini seri e motivati. Infine abbiamo pagato lo scotto di aver corso da soli, ma questo è indice della serietà della nostra proposta, non siamo alla ricerca di potere.
Ma state pensando alla possibilità di superare questo “dogma” del non fare alleanze?
Dal movimento nazionale non c’è, al momento, alcuna proposta di superare la scelta di correre da soli.
Poco più di un mese fa sono arrivate alle redazioni dei giornali locali mail di M5S che fanno dei distinguo tra gruppo consiliare e Movimento. Cosa accade nel M5S esporediese? Si tratta di un riflesso delle divisioni di cui si parla a livello nazionale o di una vicenda locale?
No, smentisco queste interpretazioni. Forse la maggior difficoltà a livello nazionale è subentrata durante il passaggio del M5S da una fase movimentista ad una forza di governo. A Ivrea il MoVimento si è organizzato nel gruppo consiliare; logo e rappresentanza sono legati al portavoce eletto. Stiamo infittendo i rapporti con altri gruppi consiliari del M5S, con i gruppi di attivisti in Canavese, con consiglieri regionali e della Città Metropolitana. Ritengo che le collaborazioni siano fondamentali per un’azione incisiva.
Il vostro atteggiamento nei confronti dell’amministrazione Sertoli in questi primi mesi è stato, a dir poco, benevolo, con giudizi spesso molto positivi. Pensate che l’attuale amministrazione cittadina possa interpretare in qualche modo o in qualche parte il programma per la città che avete presentato agli elettori eporediesi?
Lo dico chiaramente: non ho pregiudizi verso la giunta Sertoli e per le forze che la costituiscono non credo sia definibile come un governo di centro-destra; ci sono, infatti, persone che provengono da esperienze politiche diverse. Sull’idea della trazione leghista credo che l’azione più colorata in questo modo sia stata la presa di posizione dell’Amministrazione contraria alla mozione migranti presentata dal Partito Democratico lo scorso settembre. Effettivamente in quel caso immaginavamo ci potesse essere una votazione ragionata e condivisa anche dalla maggioranza, cosa che non è avvenuta. Noi, comunque, abbiamo votato a favore della mozione SPRAR del PD, esprimendo valutazioni legate alla realtà locale.
Ma quindi siete favorevoli e condividete le attuali scelte dell’amministrazione Sertoli?
Credo che vada rispettato il voto degli elettori. Ha prevalso il nuovo rispetto ad un sistema bloccato da clientele. L’atteggiamento al momento è: “lasciamoli provare”. Nel corso del prossimo anno o comunque alla presentazione del documento economico avremo modo di valutare con più chiarezza le posizioni dell’Amministrazione, prenderemo di conseguenza posizioni nette e, sempre sulla base dei documenti e fatti concreti, non faremo sconti. Dico comunque che nelle commissioni consiliari ho visto una nuova apertura, ben tre Presidenze sono state lasciate alla minoranza. Inoltre, nelle riunioni dei capigruppo c’è un’aria migliore, un clima di discussione più aperto.
Vi crea qualche problema il fatto che nell’amministrazione di Ivrea ci sia la Lega di Salvini con il quale il M5S è al governo del Paese?
No, non ci crea problemi. Il M5S riconosce autonomia sul piano locale, non ci sono alleanze, personalmente non ho pregiudizi sulla Lega, pur non condividendo diverse posizioni.
In consiglio comunale a Ivrea non c’è stata finora una vera opposizione da parte vostra e ancora meno da parte di Comotto, mentre quella del PD appare oggettivamente “zoppa” (sia per le responsabilità nelle passate amministrazioni della città, sia per lo stato di quel partito a livello locale e nazionale). Cosa ne pensate della diffusa convinzione che l’opposizione sia essenziale per la salute della democrazia?
Crediamo che l’opposizione sia importante per la democrazia. Noi l’abbiamo fatta per cinque anni dai banchi consiliari. L’opposizione è tanto più netta in funzione di quanto è strutturata e definita la maggioranza. Mi sento di dire che su certi temi la nostra diventerà un’opposizione più marcata, ma per ora non abbiamo pregiudizi né vediamo ad ora la maggioranza come un “pericolo”. Noi comunque l’aspettiamo “al varco” sulle questioni ambientali, sociali e sul lavoro, tutti temi che hanno urgenza di essere affrontati. Va anche detto che dobbiamo ancora capire bene come si sta organizzando il resto della minoranza consiliare, sono possibili azioni comuni, ma non ho intenzione di farmi strumentalizzare dall’opposizione spesso faziosa del Partito Democratico.
I consiglieri regionali 5 Stelle Bono e Bertola hanno avanzato insieme a te, la proposta di un’analisi costi benefici per “il nuovo ospedale a Ivrea”. Trattandosi di una proposta “sempreverde” (ricorrente periodicamente da anni, qui come in molte altre parti del Piemonte e d’Italia) può sembrare che, come spesso è successo, sia mirata solo a raccogliere consenso.
In Consiglio comunale ho appoggiato le mozioni che chiedevano all’Amministrazione un impegno per favorire studi e progetti relativi al nuovo ospedale dell’eporediese. Già da tempo il M5S regionale ha depositato in Consiglio regionale una mozione che chiede una analisi costi/benefici relativi alla localizzazione del un nuovo ospedale dell’Eporediese. Studi condotti dalla Regione indicano la struttura attuale come inadeguata alle esigenze attuali del territorio e con caratteristiche che non permettono gli interventi di miglioramento necessari. Vedo naturalmente tempi lunghi e un percorso ai primi passi, in una situazione in cui le risorse disponibili pare siano inconsistenti. L’attenzione però deve essere posta sui problemi reali legati ai servizi offerti dall’ospedale, una serie di criticità devono essere affrontate, su questo tema impegneremo attenzione e lavoro. La comunità deve difendere la propria salute, è inquietante sapere della grave mancanza di personale, della situazione molto critica dei reparti di pediatria, cardiologia e del pronto soccorso, delle sempre più lunghe liste d’attesa. La salute è fondamentale.
A cura di Andrea Bertolino e ƒz