La consigliera comunale Colosso (PD) a proposito delle esternazioni dell’assessora Povolo di Ivrea
Slang giovanile? Certo è un linguaggio in continuo cambiamento, spesso “colorito”che diverte i ragazzi e che li “aiuta a far gruppo”.
Serve per essere complici tra loro e non farsi capire da un adulto o dai genitori.
Può essere questo quello che vuole la nostra giovane Povolo?
Parlare senza farsi capire?
Usare un linguaggio tanto “colorito” per dimostrare e sottolineare a quale gruppo politico appartiene?
Ma anche altri, prima di lei, lo slang lo hanno usato e, per pura conoscenza ricordo che con il termine zecca si parla (a Roma come a Pisa) dei compagni comunisti o degli intellettuali di sinistra e non dei Rom.
Errore? Oppure dire, non dire?
Ma questo poco importa, era un semplice “pourparler”, importa, invece, che la Povolo, persona che ricopre,oggi, un ruolo istituzionale (assessora alle pari opportunità, politiche sociali, giovanili e sistemi educativi), che rappresenta la città di Ivrea e pertanto i cittadini tutti che la vivono, ognuno con un proprio vissuto, un proprio credere e una propria nazionalità, usi toni tanto “coloriti”.
I toni violenti, con chiare derive razziste, usate dalla Povolo sono un fatto di grande gravità socio culturale.
Da consigliera e cittadina mi sento infangata da questo linguaggio soprattutto in questo momento storico in cui c’è bisogno, innanzitutto, di messaggi forti che ridiano fiducia ai cittadini ad una civile convivenza lontana da ogni forma di violenza.
Tutti i popoli, tutti gli animali e i vegetali hanno diritto di vivere e, visto che la Signora o Assessore?? nomina le zecche, è solo il caso di ricordare che anche gli insetti sono importanti nella catena della vita, nel nostro ecosistema.
Essere italiani o Rom o persone e cittadini di altre nazionalità poco importa; importa il rispetto reciproco.
La convivenza leale e senza pregiudizi, nel rispetto dei diritti e doveri che ognuno di noi deve conoscere e perseguire, non ha mai portato del male.
Oggi, più di ieri, con tutti i mezzi a disposizione, l’ignoranza non è più una scusa ma un atto volontario come il razzismo: le realtà vanno conosciute per una pacifica e costruttiva convivenza!
Ricordo alla Signora Povolo, oggi più che mai perché assessore, che abita e rappresenta una città tollerante, città che rifiuta da sempre ogni forma di violenza, una città antifascista e, come eletta e cittadina ne vado fiera!
Sarebbe stato bello poter concludere con un saluto di speranza, quello che nello slang giovanile si dice “scialla” cioè che si può stare tranquilli… ma per ora c’è ben poco da stare tranquilli!
G. Colosso