Riceviamo e pubblichiamo l’articolo dell’associazione ViviamoIvrea in risposta agli articoli “Ci sono due opposizioni nel Consiglio Comunale d’Ivrea” e “L’opposizione che non c’è“
“Venghino, Siori, venghino! Tre palle un soldo. Oggi si tira al Comotto!”
Eh sì, il “tiro al Comotto” sembra essere diventato lo sport più in voga tra certo giornalismo eporediese, senza distinzione di casta né di fede. Pur lungi dall’essere San Francesco, un miracolo sembra averlo fatto: mettere in sintonia la sinistra vetero-guevariana di Varieventuali con il foglio diocesano del Risveglio, quest’ultimo, peraltro, tramite un poco ardimentoso autore anonimo smaccatamente di parte.
È curioso notare però come ancora qualcuno non si accorga che l’atteggiamento di ViviamoIvrea sia assolutamente il medesimo da cinque anni, quando abbiamo iniziato la nostra avventura politico-amministrativa predicando che “Minoranza non significa, per forza, opposizione”. Abbiamo cercato il dialogo prima con il monoblocco Pd di Carlo Della Pepa (salvo poi prendere pesci in faccia fin dalla prima proposta), lo cerchiamo oggi con la “variopinta maggioranza” di Stefano Sertoli: e questo in nome del nostro unico interesse che è il bene della città.
Se la nostra linea può apparire a prima vista più “soft” di allora, ci sono ameno due buone ragioni: la prima è che cinque anni fa sapevamo benissimo chi governava e come. Personaggi e stile ci erano già noti ed eravamo scesi nell’agone proprio per contrastare quel sistema che infatti non cambiò, se non in peggio, per cui avevamo le idee ben chiare su chi avevamo di fronte; ora, al di là della “trazione leghista“, abbiamo il dovere di dare ai nuovi amministratori il tempo di impostare una linea, per poi capire quanto e come sia eventualmente da contrastare. La seconda ragione – e qui il PD dovrebbe rendersene conto e fare ammenda – è che questa maggioranza sa dialogare e sa rispondere. Le risposte giunte anche nell’ultimo Consiglio Comunale dagli Assessori Cafarelli e Piccoli, sia in tema di interpellanze che nel dibattito sugli altri punti, sono state di ben altro tenore e chiarezza rispetto a quelle del duo Capirone-Codato nello scorso quinquennio. Per cui diventa anche più facile accettare risposte e proposte quando sono argomentate e chiare.
Non dimentichiamo poi che, in questi mesi di avvio amministrazione, solo una volta è stata posta sul tavolo una questione politica con la “P” maiuscola: quando si è parlato di migranti. In quel caso abbiamo preso le distanze, in maniera chiara e netta, dalle posizioni della maggioranza, che alla fine, peraltro, ha poi deciso di tornare sui propri passi sottoscrivendo il protocollo con la Prefettura, come da noi richiesto. Tutte le altre volte si è parlato di questioni amministrative, quelle che noi continuiamo a ritenere “né di destra né di sinistra” e da affrontare quindi con uno spirito politicamente laico.
Il “povero PD” lasciato da solo? Beh, diciamoci chiaramente che Perinetti e soci non fanno molto per lavorare con i compagni di minoranza. Dopo oltre cinquant’anni arroccati sulla loro eburnea torre, ora non sembrano capaci di staccarsi dalle vestigia di quell’edificio crollato a giugno.
“Non si vota nulla che provenga dal Partito Democratico”? Sembra presto per poterlo affermare nei fatti, ma d’altronde siamo stati abituati, per anni, al “non si vota nulla che NON provenga dal Partito Democratico” ed evidentemente qualcuno ha appreso la lezione. Chi si straccia oggi le vesti per il mancato sostegno alla candidatura Colosso (nulla da dire sulla persona, ovviamente) per il Comitato di Presidenza InReTe, dov’era quando un personaggio del calibro di Franca Vallino è stata nominata nel Cda della Fondazione Guelpa, ma senza incassare i voti dei consiglieri Pd?
In ultimo ricordiamo che il consigliere Comotto non parla a titolo personale in base a come si sveglia al mattino, ma a nome di un gruppo sempre più ampio di sostenitori di Viviamo Ivrea e che è stato votato dal 18% degli elettori per contribuire al cambiamento di una gestione politica della città da molti ritenuta ormai inadeguata. Questo stiamo facendo indipendentemente da chi oggi deve amministrare la città: in nome del bene comune e non dei vessilli di partito.
Associazione Viviamo Ivrea